Strident «March of Plague» (2019)

Strident ĞMarch Of Plagueğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
24.03.2020

 

Visualizzazioni:
798

 

Band:
Strident
[MetalWave] Invia una email a Strident [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Strident [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Strident

 

Titolo:
March of Plague

 

Nazione:
Israele

 

Formazione:
Artem Apekishev :: Bass
Michael Shliapochny :: Guitars, Vocals (backing)
Dmitri Samoylov :: Vocals
Mike Shaposhnik :: Drums

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
37' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
29.11.2019

 

Etichetta:
Punishment 18 Records
[MetalWave] Invia una email a Punishment 18 Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Punishment 18 Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Punishment 18 Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Punishment 18 Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Punishment 18 Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Davvero convincente questo secondo album degli Strident, band thrash metal da Israele, che ci propongono un compendio godibile su come tirare mazzate a destra e a manca per buoni 37 minuti in questo “March of plague”, con una qualità sonora molto buona in cui il basso sopperisce bene alla mancanza di una seconda chitarra, e un tocco leggermente più groove/HC nei momenti più dai tempi medi, che rafforzano più che mitigare la proposta sonora.
Ne risulta in questo modo un album che pesta davvero, dove la chitarra si sbizzarrisce e la fa da padrone, con dei riffs che stanno a metà tra la violenza generale dei primi Kreator mischiati a certe parti più ombrose che vanno a richiamare nientemeno che i Sepultura di “Schizophrenia” in brani come “Nuclear winter” o la sfacciata “Face to face”, e solo raramente ci si concede a qualche variazione speed metal che affiora in brani come la conclusiva “Thrash till death” o “Spitfire”o ancora “Be metal”, dove per “be” penso ci si riferisca a parte del nome della loro città d’origine, il tutto mentre la solista di Michael Shliapochny non smette di tirare ceffoni e cartelle a destra e a manca, per un risultato da live garantito e massimizzato in “Final warhead blast”, l’episodio migliore di quest’album, per me.
Non c’è che dire: “March of plague” (titolo che sembra quasi rifarsi al problema sanitario di questi tempi, non fosse che questo cd è stato pubblicato ben prima) è un disco che garantisce il moshpit dal vivo, e che farà la felicità di ogni thrasher old school che si rispetti. Ben fatto!

Track by Track
  1. No faith no war 75
  2. March of plague 75
  3. Be metal 80
  4. Dirty blood 75
  5. Final warhead blast 80
  6. Nuclear winter 80
  7. Spitfire 75
  8. Face to face 75
  9. Fallen one 75
  10. Thrash till death 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 24.03.2020. Articolo letto 798 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.