Uncle Muff «Adrift» (2024)

Uncle Muff «Adrift» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
26.05.2024

 

Visualizzazioni:
281

 

Band:
Uncle Muff
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Titolo:
Adrift

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:

 

Genere:
Indie Rock

 

Durata:
28' 18"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
16.04.2024

 

Etichetta:
Overdub Recordings
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Red&Blue Music Relations
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Recensione

Il nuovo e quarto album degli Uncle Muff è questo “Adrift”, un disco indie che incentra il proprio potenziale alla ricerca di nuove sonorità rispetto alle precedenti uscite. Ciò che non sfugge alle orecchie dell’ascoltatore è la difficile classificazione del lavoro che pare in parte abbastanza dispersivo; tolta la tematica ufficiale incentrata sull’acqua che funge in sostanza da punto di arrivo per distinguere l’esistenza umana al di fuori di ogni condizione o legame, il disco pare incentrato su sonorità pacate senza distorti ma frutto esclusivo di un synth che si esprime al meglio tra elettronica, basso e un clean molto espressivo. L’intero lavoro sembra voler condurre la propria platea in un contesto in bianco e nero dove ogni forma, figura, movimento pare essere sottoposto ad una forma di espressività non indotta ma lasciata al caso, spinta dalle note più diversificate che ogni singolo brano esterna. Da ciò nasce per l’appunto uno stato di psichedelica dove la band ogni volta cerca di mettersi in discussione per ricavarne la migliore esternazione del proprio stato; le tracce si rincorrono l’una con l’altra a cominciare da “I, Like You” dove emerge una certa riflessione che poi sfocia in un contesto psichedelico con “Your Voice”; ancora “Dream” un brano molto diversificato rispetto agli altri proprio a rappresentare un certo distacco e concedere una pausa di fronte ai contesti immaginari esternati; altri brani, che si delinenano in pratica in questo incessante clima soft, “And Eventually Die” affrontano il mondo dell’amore vissuto attraverso conflitto in se stessi. Trovo il disco di non facile assimilazione ma nel complesso posso facilmente dire che la band ha in qualche maniera varcato una linea di confine musicale e espressiva inedita tanto da lasciarci un po’ perplessi proprio perché non siamo ancora pronti a comprenderne sino in fondo la vera assenza che la caratterizza.

Track by Track
  1. I, Like You 55
  2. Your Voice 60
  3. Close To Be A Part 65
  4. Still In Time 60
  5. Dream 65
  6. Living In A Forest 60
  7. And Eventually Die 60
  8. Old Blue Back 60
  9. House In The Water 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 26.05.2024. Articolo letto 281 volte.

 

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