Eldritch «Innervoid» (2023)

Eldritch «Innervoid» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Sabba Maledetto »

 

Recensione Pubblicata il:
04.12.2023

 

Visualizzazioni:
362

 

Band:
Eldritch
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Titolo:
Innervoid

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alex Jarusso, voce
Rudj Ginanneschi, chitarra
Eugene Simone, chitarra
Dario Lastrucci, basso
Raffahell Dridge, batteria
Oleg Smirnoff, tastiere

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
49' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
17.12.2023

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Sono passati due anni dalla pubblicazione del loro dodicesimo album, ma, a quanto pare, gli Eldritch non danno alcun segno di voler fermarsi, e pieni di quella carica combattiva che contraddistingue i veri metallari, tornano al centro dei riflettori con questo freschissimo album Innervoid, primo lavoro pubblicato senza più la storica figura di riferimento Terence Holler, che ha deciso di abbandonare il progetto musicale nel 2022 dopo trentun anni di onoratissima carriera.
Fondati nel lontano 1991 dal cantante italoamericano Terence Holler, gli Eldritch si fecero notare nella scena metal toscana con la pubblicazione di alcuni brevi demo, ma è solo nel 1995 con la pubblicazione del loro primo disco d'esordio Seeds Of Rage che la band ha l'occasione di ottenere ingaggi lavorativi di altissimo livello e la possibilità di far conoscere il loro nome anche a livello internazionale diventando una delle band più apprezzate e longeve del panorama metal italiano riempiendo d'orgoglio i fan della nostra musica preferita.
Vidi gli Eldritch dal vivo nel 2013 e fui subito catturato dalla particolarità della loro musica; un miscuglio superbo di tecnica e velocità, un sound imperioso che libera una moltitudine di note arcane che alternano ritmiche leggere e tranquille con altre decisamente più forti ed aggressive e anche con Innervoid, nonostante il cambio di guardia recentissimo, gli Eldritch non si sono dimostrati affatto da meno.
Rudj Ginanneschi ed Eugene Simone ci stupiscono con le loro chitarre, cui è possibile sentirle grazie a riff altamente elaborati intervallati da assoli di gran lunga fuori dal comune risvegliando un sound con un virtuosismo che vanta sfacciatamente dei livelli di un maestro del conservatorio ed in grado di esprimere con estrema fierezza tutta la magia racchiusa in questo disco dove per l'ennesima volta ci viene mostrata come la grande fantasia degli Eldritch non abbia ancora raggiunto il suo capolinea.
Un lavoro significativo e sopraffino viene fatto dalla batteria, caratteristica per le sue rollate veloci e sincopate ma anche per i passaggi molto più cauti e prudenti sapendo cogliere ogni singolo secondo di tempo ad una precisione tale e quale a quella di un metronomo.
Un grande appunto va invece fatto alla voce, perché se Terence Holler era rinomato per le sue straordinarie doti vocali, anche il nuovo frontman che lo ha sostituito dietro al microfono si dimostra all'altezza di mantenere dignitosamente la posizione che Holler gli ha lasciato in eredità: Alex Jarusso ci delizia con il suo timbro vocale unico, inimitabile, un canoro colmo di ardore ed impeto in grado di trasportare l'ascoltatore attraverso un viaggio onirico ed ermetico dove una miriade di emozioni pure lo invadono l'una dietro l'altra tramite il possente lavoro di diaframma esercitato da Jarusso.
Tecnicismi spinti oltre le capacità umane, ritmiche vivaci ed allo stesso tempo poetiche, esecuzioni sonore indiscutibilmente al di fuori della norma: Innervoid è l'album in cui gli Eldritch sono riusciti a superare loro stessi, dove hanno dato conferma di saper tirare fuori il meglio in ogni opera che pubblicano senza mai perdere un colpo; un album unico, senza pari, dove il vero incanto del metal impregna ogni nota in esso incisa.
Un album che spiazza via ogni pregiudizio negativo già dal primissimo ascolto ed in grado di mettere d'accordo i metallari di qualsiasi generazione: se siete amanti della tecnica e della virtuosità senza misure, Innervoid è un album che non potete assolutamente escludere dalla vostra lista!

Track by Track
  1. Innervoid S.V.
  2. Handful Of Sand 80
  3. Born On Cold Ash 80
  4. Elegy Of Lust 75
  5. To The End 70
  6. Wings Of Emptiness 75
  7. From The Scars 70
  8. Lost Days Of Winter 75
  9. Black Bedlam 90
  10. Forgotten Disciple 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Sabba Maledetto » pubblicata il 04.12.2023. Articolo letto 362 volte.

 

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