Sepolcral «Scourge» (2023)

Sepolcral «Scourge» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
25.10.2023

 

Visualizzazioni:
392

 

Band:
Sepolcral
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Titolo:
Scourge

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Kevin :: basso;
- Aleksandar :: batteria;
- Daniele :: voce
- Cristian :: chitarre;

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
27' 4"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
17.02.2023

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Nati trent’anni fa, i death metalallers Sepolcral fanno fuoco e fiamme con questo eccellente, secondo disco intitolato “Scourge” composto da dodici tracce per meno di mezz’ora di ascolto. Stante il lungo fermo e la reunion avvicendata dai classici cambi di line up, le dinamiche che caratterizzano il nuovo lavoro sono le tipiche appartenenti alle migliori band internazionali sul mercato tipicamente più vicine ai vecchi Morbid Angel ma ai più attuali Hate Eternal. Nel corso del potente ascolto la band non si risparmia neanche a momenti di sconfinamento nei territori del grind rendendo il più graffiante possibile il lavoro che assume enorme portata; il quartetto, forte di un ottimo growl ma anche di un apparato ritmico da paura, fa facilmente breccia e rende indistruttibile ogni singola cosa grazie ai potentissimi riff e all’annessa muraglia sonora che in sostanza fa tutto il resto attraverso ritmiche altalenanti ed un sound estremamente compatto. Il velo oscuro che non abbandona mai l’interno ascolto, ci avvolge in un vero e proprio turbine a cominciare dalla inarrivabile “Svartur Skit” un brano estremamente compatto da cui raffiorano i sopraccennati richiami al grind; che dire poi di “Interred Species” altra onnipotenza che attraverso poderose ritmiche e groove; delirante l’intro di “Post Traumatic Martyr” un brano dedito ad un contesto ritmico alternato tra accelerazioni e mid tempo; inedito anche l’hardcore di “Flagello”, un brano di appena venti secondi di ascolto ma efficace come la lama di un coltello; ma ancora “White Venom Temple” forte di un devastante lavoro ritmico di chitarre tutto da assaporare dall’inizio alla fine; la straziante “Ludmilla” come outro pregna di lamenti e sofferenze appartenenti al mondo demoniaco e delirante. Un disco eccellente che nulla ha da invidiare alle più note realtà planetarie del settore.

Track by Track
  1. Suicider S.V.
  2. Svartur Skit 85
  3. Bastard Tongue 80
  4. Interred Species 85
  5. Nemo Me Impune Lacessit 80
  6. Post Traumatic Martyr 85
  7. Purity 80
  8. Flagello 80
  9. Broken Armour 80
  10. White Venom Temple 85
  11. The Miserable Choice 80
  12. Ludmilla 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 25.10.2023. Articolo letto 392 volte.

 

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