VANESSA VAN BASTEN: ristampa in LP de "La stanza di Swedenborg"

VANESSA VAN BASTEN: ristampa in LP de "La stanza di Swedenborg" A quasi dieci anni dalla sua prima pubblicazione, ritorna ora disponibile - per la prima volta in vinile - “La stanza di Swedenborg”. Originariamente pubblicato da Cold Current Productions/Radiotarab Records/Noisecult/Eibon Records nel 2006 e ormai esaurito da tempo, è la genovese Taxi Driver Records a farsi carico dell'onore di ripubblicare l’esordio dei Vanessa Van Basten, a suo modo ormai un piccolo classico del post-rock italiano.

«Arrivo a Genova e a quanto pare sono l’ultimo ad accorgermi dei Vanessa Van Basten. Potrei anche fare a meno di scrivere questa recensione [..]. Anzi no, qualcosa lo voglio dire […]: ok, il post-rock strumentale psichedelico suonato da metallari e bla bla bla ha stufato. Ma questo cd mischia le carte in modo originale come a volte solo i paisà sanno fare: sembra un outtake degli ultimi Jesu con ancora meno timore della melodia. […] Il risultato non è paragonabile al gol all’URSS di Marco agli Europei ’88, sarebbe lesa maestà. Ma mi sento di scrivere che, in questo caso, il vestito di "demo del mese" sta stretto» Marco Pecorari, Rumore

Vanessa Van Basten non è una cantante olandese, né tantomeno la moglie di un famoso calciatore. Nata a Genova nel 2005 come one man band dell’allora dj Morgan Bellini, i VVB colpiscono la critica fin dalla realizzazione del primo demo omonimo (più tardi ristampato in vinile negli USA). La stanza di Swedenborg, primo vero album pubblicato nel 2006, che vede l’entrata in pianta stabile del bassista Stefano Parodi, è un mix cinematico di post-rock, doom metal e shoegaze, all’epoca ancora inedito in Italia. Infatti il sound punta molto sull’atmosfera e meno sulla forza bruta. Con l’arrivo del batterista Roberto Della Rocca il trio pubblica l’EP Psygnosis su Consouling Sounds (Amenra, Nadja) e inizia l’attività live, abbastanza intensa fino al 2010, anno in cui Bellini si sposta in Austria e dichiara la band un progetto da studio. Nello stesso anno firmano per la statunitense Robotic Empire (Jesu, Isis) e vede la luce il secondo album Closer to the Small/Dark/Door. Nessun concerto di supporto al disco viene pianificato. Nel 2013 escono due split, rispettivamente su Consouling e Subsound: il primo è con i belgi Hemelbestormer, il secondo esce in Italia e li vede condividere il vinile con gli amici MoRkObOt. Il sound è sempre più eclettico e ora cita apertamente God Machine e Swans. Nel 2014 esce la raccolta Ruins: Sketches and Demos (Solar Ipse), che contiene outtakes e registrazioni live. Nel gennaio 2015 il colpo di coda: la band pubblica l’EP Disintegration (Taxi Driver Records), composto da quattro cover dei Cure reinterpretate con l’aiuto di alcuni amici illustri della scena rock italiana. Dopo questo EP Bellini dichiara che il progetto è ufficialmente “in pausa” a tempo indeterminato. Pur non avendo mai spinto minimamente con social network e promozione, Vanessa Van Basten mantiene ancora oggi lo status di culto e estimatori insospettabili come i Lamb of God (che li hanno definiti “geni”) e il cantante dei My Dying Bride, Aaron Stainthorpe.

 

Inserita da: Jerico il 21.12.2015 - Letture: 1328

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