«It's so easy... e altre bugie» di Duff McKagan

It's so easy... e altre bugie | MetalWave.it Libri
Titolo:
It's so easy... e altre bugie

 

Autore:
Duff McKagan

 

Prefazione:

 

Pagine:
352

 

Lingua:
Italiano

 

Casa Editrice:
Chinaski Edizioni [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Chinaski Edizioni [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il Negozio Online di Chinaski Edizioni [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina FaceBook di Chinaski Edizioni [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Chinaski Edizioni

 

Codice ISBN:
978-88-98155-11-8

 

Recensore:
Dust»

 

Visualizzazioni:
5413

 

Recensione

Dopo l’autobiografia di Steven Adler e quella di Slash, a raccontare la storia dei Guns N’ Roses arriva anche Duff McKagan, lo storico bassista che, con il libro “It’s so easy e altre bugie”, ci racconta la storia di una delle più famose band del mondo attraverso gli alti e bassi che hanno segnato la vita di tutti i componenti e che nel bene o nel male hanno costruito il mito e che ne hanno plasmato le personalità fino a farli diventare quelli che conosciamo tutti noi.

Alti e bassi, gioie e tristezze che fin troppo facilmente possiamo intuire: la gloria raggiunta in giovanissima età, il successo planetario della loro musica, ma ovviamente l’abuso di droga (nel libro viene rappresentata in maniera fin troppo dettagliata la diffusione di eroina a Seattle ed a Los Angeles che ha portato alla morte molte delle persone vicine a Duff) e alcool che hanno portato il bassista vicino alla morte per danni irreversibili al pancreas.

Sinceramente non ho apprezzato troppo la descrizione di quanto concerne il successo della band; contratti discografici con cifre stellari, i tour mondiali e l’amore incondizionato del pubblico, ormai queste immagini delle Rock Star navigate e sopravvissute a loro stesse credo che lascino il tempo che trovano nel pubblico ascoltatore/lettore di musica visto che niente può più stupirci in materia di “gloria”.

Quello che ho veramente amato del libro, è la capacità di mettere in risalto cosa abbia rappresentato per i ragazzi (neanche ventenni all’epoca) far parte di una band, anzi, essere una band: i sacrifici, vivere in sala prove, suonare e ritrovarsi ad affrontare insieme difficoltà inverosimili solo per andare in un’altra città per un live, come ad esempio rompere la macchina per strada e procedere in autostop su di un camion, mangiare cipolle crude per risparmiare soldi destinati all’acquisto degli strumenti. A mio avviso il messaggio più bello che il libro riesce a trasmettere è la necessità di avere passione, voglia di sacrifico e di mettersi in gioco per formare una band; inutile pensare di essere star in partenza, tirarsela o altro, le chiacchere stanno a zero, quello che conta è la musica e lo spirito che in nessuna band può mancare.

A mio avviso è un libro molto intimo, abbastanza introspettivo che non cade nel banale; chi è alla ricerca di aneddoti sull’essere una rock star non ne troverà molti, per fortuna non si arriva mai su questi livelli di banalità; invece chi vuole farsi un’idea di come possano nascere dalla strada band famose in tutto il mondo solamente con la proprie forze, sarà molto soddisfatto della lettura.

 

Recensione di Dust inserita il 07.03.2014 - Articolo letto 5413 volte.