Persefone «Aathma» [2017]

Persefone ĞAathmağ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
03.02.2017

 

Visualizzazioni:
3945

 

Band:
Persefone
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Titolo:
Aathma

 

Nazione:
Andorra

 

Formazione:
- Marc Martins :: Vocals;
- Carlos Lozano :: Guitars;
- Miguel Espinosa :: Keyboards, Vocals;
- Tony Mestre :: Bass;
- Sergi Verderguer :: Drums;
- Filipe Baldaia :: Guitars;

 

Genere:
Progressive Death Metal

 

Durata:
1h 3' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
24.02.2017

 

Etichetta:
Vicisolum Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A distanza di quattro anni dall’uscita di Spiritual Migration ed in concomitanza con la centesima uscita in produzione per la Vicisolum, tornano sulle scene con il loro death metal melodico e progressive gli andoresi Persefone con “Aathma” un lavoro decisamente complesso ed elaborato anche in considerazione delle guest presenti a cominciare da Paul Masvidal sino ad arrivare alla cantante Merethe Soltvedt e al chitarrista Oystein Landsverk. Il lavoro, un dieci tracce la cui ultima “Aathma” va a dividersi in quattro capitoli, sin dalle prime battute lascia intendere una incredibile preparazione e magnificenza del lavoro, sensazione questa che va a confermarsi sino all’ultimo secondo di ascolto. Ottime appaiono sin da subito le andature death metal pregne di melodici oltre che di riferimenti progressive assolutamente di elevato livello; i contesti melodici, in alcuni brani risultano talmente profondi da generare nei contesti moderati, delle partiture ambient frutto di un perfetto synth; all’ascolto è praticamente impossibile concedere momenti di stasi capaci di indurre in monotonia o quant’altro, trovandosi l’ascoltatore in mezzo a muraglie sonore i cui generi surrichiamati risultano resi al meglio per la loro micidiale compattezza. La parte cantata si alterna nel tris tra scream, growl e clean perfettamente collimante con le andature e con la sincronia della band. Un Intro “Infinitesimal Spark”, anticipa un brano strumentale, “One of Many” di un minuto che apre la strada al tecnico “Prison Skin”, un brano death metal progressive granitico composto da ritmiche in controtempo che non lasciano alcuna tregua all’ascolto; buona l’alternanza clean growl che apre scenari inaspettati al pari delle ritmiche affrontate; segue poi “Spirals Within Thy Being” dalle sonorità eteree, la cui apertura è affidata al synth su cui va ad intersecarsi un death prog metal con annesso e sensazionale growl; non mancano virtuosismi delle chitarre in alternanza al synth tutto da ascoltare; “Cosmic Walkers”, brano strumentale, la cui espressività è affidata al solo synth misto tra ambient e piano; altra ottima performance è “No Faced Mindless”, un death schietto e diretto tra riff dinamismi, e sottofondi che non delude affatto le aspettative; si prosegue con “Living Waves” che vede la partecipazione di Paul Masvidal come guest la cui presenza rende talmente dinamico e tecnico il brano al punto da ravvisare quella sensazione di ascoltare contemporaneamente due brani perfettamente miscelati l’uno con l’altro. “Vacuum”, un altro intermezzo strumentale in synth, va ad anticipare “Stilness is Timeless” un brano ci quasi dieci minuti di ascolto dinamico e tecnico come ci ha abituato sinora questa band ma all’interno del quale pare ravvisarsi un tocco di malinconico; conclude il platter “Aathma” con le sue quattro parti “Universal Oneness” dove a rendere l’effetto dello spazio in se e per se ci pensa nuovamente in apertura il synth attraverso le sue incredibili ambientazioni che vengono poi a poco a poco assorbite dall’ottimo lavoro delle chitarre che gli annessi spaziali tra riff e ritmiche che meritano solamente il ripetuto ascolto; la seconda parte del brano è affidata a “Spiritual Bliss” altro brano ricco di energia all’interno del quale lo spazio e il tempo paiono perdersi l’uno con l’altro; un potente growl spezza le aperture in synth a cui ci eravamo abituati nelle prime due parti per proporci in “One with the Light” un segmento di puro progressive con un lead solo semplicemente fantastico all’ascolto per mani di Oystein Landsverk e che anticipa la conclusiva quarta parte con “Many One”, una sorta di epilogo resa ottima dallo splendido lavoro al pianoforte affiancato questa volta dalla magica voce femminile di Merethe Soltvedt. Un disco affascinante dall’inizio alla fine; completo, dinamico e tecnico sino all’osso.

Track by Track
  1. An Infinitesimal Spark S.V.
  2. One of Many S.V.
  3. Prison Skyn 85
  4. Spirals Within Thy Being 90
  5. Cosmic Walkers 90
  6. No Faced Mindless 85
  7. Living Waves 90
  8. Vacuum 85
  9. Stilness is Timeless 85
  10. Aaathma 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
89

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 03.02.2017. Articolo letto 3945 volte.

 

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