Recensione

Poche sono le informazioni su questa one man band Italiana, che propone una musica ambient con giusto qualche punta di black metal, visibile più che altro intorno a tre quarti della seconda canzone di un album che pur avendo solo 3 tracce dura quasi 58 minuti.
Si diceva dunque di ambient, ed in effetti è quasi tutto poggiante sulla tastiera, con la prima canzone che ha le tastiere che sovrastano la musica, chitarre che più che altro accompagnano, e voce e batteria minimalissimi, per un risultato che poggia tutto sull’atmosfera, e che ci riesce nella prima canzone, selvatica e sommessa, mentre nella seconda canzone si ascolta un mood sereno che poi diventa sempre più struggente man mano che il brano finisce, mentre la terza canzone è quasi del tutto fatta da una tastiera che tenta soluzioni più electro, ed è anche un bene visto che, come unico difetto dell’album, a volte i campionamenti midi di tastiera non rendono bene la profondità dei brani. Ma questo non intacca più di tanto un disco gradevole, la cui profondità del mood riesce facilmente a sopperire alla gran lunghezza delle canzoni, e lo rendono facilmente apprezzabile dai fans di questo genere o da chi cerca delle colonne sonore rilassanti e ascoltabilissime.

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