Plector «Punishment Day» [2012]
Plector
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Titolo:
Punishment Day
Nazione:
Svezia
Formazione:
Erik Engbo :: Vocals, Guitars
Patrik Wall :: Bass, Backing Vocals
Vilhelm Norberg :: Drums
Genere:
Durata:
41' 41"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
La dignità e l’amor proprio non si comprano, o meglio, non dovrebbe esistere nemmeno un’occasione in cui essi si potrebbero comprare e a nessun prezzo.
“Punishment Day” è un disco segnato da una tristezza di fondo ma non è nulla a che vedere col suo contenuto, tutt’altro, personalmente lo considero un album con i fiocchi, qualcosa da acquistare ad occhi chiusi.
L’alone di malinconia viene naturalmente se si conosce il suo senso “funerario”: i Plector, band svedese che conoscevo e che ho sempre apprezzato decide, per ragioni economiche e logistiche, di salutarci con un addio un po’ amaro ma ricco di efficacia.
I nostri tolgono le tende definitivamente e lo fanno con quello che ritengo oggettivamente il miglior disco della loro carriera, un misto di omaggi a cavallo perpetuo tra il Thrash ottantiano e il Death Metal tipicamente 90’s per un risultato miscelato che è davvero una bellezza e in fatto di scelta di suoni e in fatto di tecnica e passione con cui il tutto è stato partorito.
Non posso non rispettare grandemente una band come i Plector, giovani leoni del metal estremo le cui questioni irreparabili in fatto di tour e di continuità di concerti non hanno permesso col tempo il normale svolgersi di un’attività concreta, voglio dire, se togli a queste persone la possibilità di esibirsi serenamente e di vivere su di un palco, a lungo andare questo significa la morte del progetto e purtroppo questo è, e non si può sindacare, non si può dire né fare più niente; eppure i Plector, prima di sciogliersi definitivamente, hanno fatto un ultimo sforzo e ci hanno donato una piccola grande eredità della loro musica.
Date un ascolto a “Dishonesty” e “To Be Punished” dall’incedere groovy spettacolare e dai soli di chitarra dello stesso Erik Engbo che sono come frecce infuocante nella notte, scelta di note e gusto da manuale.
I brani posseggono uno stile eccezionale e pur richiamando all’appello vecchie glorie, restano all’orecchio mediamente originali, fanno sempre e comunque la loro porca figura nello stereo o nelle cuffie, fanno fare headbanging senza rendercene conto e fanno muovere le gambe con quei ritmi di Norberg che, dietro le pelli, eccelle indiscutibilmente.
Importante anche il profilo che riguarda la sfera del basso: Patrik Wall (Apostasy) riempie il sound in modo eccezionale anche quando i soli a la Diamond Darrel, per scelta della band, non ammettono una chitarra ritmica registrata in overdubbing. Sembra un elemento banale ma invece la dice lunga quanto a stile.
Registrato nel leggendari Toontrack Studios, “Punishment Day” segna la morte discografica dei Plector, una morte voluta e dettata dalla grande integrità che i nostri possegono.
Fossero stati altri probabilmente avrebbero continuato accettando compromessi dal sapore orribile e commerciale. Non che “commerciale” voglia dire necessariamente cattivi epiteti ma di certo, con un Thrash/Death/Groove completamente slegato dalla volontà di freddi produttori, non si possono fare troppi soldi e questa è la grande verità.
Sono sempre i migliori che se ne vanno ed io non mi abituerò mai a tutto ciò soprattutto quando una band secondo me non ha terminato ciò che aveva da dire.
Possiamo sempre sperare in una futura reunion o in altri progetti con membri di questo formidabile trio.
Track by Track
- Overthrown 80
- Insularity 80
- No Reward 80
- Dishonesty 85
- To Be Punished 85
- Postal 85
- Take The Hit 75
- The Ending 85
- Devotion 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 70
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
80Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 878 volte.
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