Thrashfire «Thrash Burned the Hell » [2012]
Thrashfire
![[MetalWave] Invia una email a Thrashfire](icone/email_ico3.png)
![[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Thrashfire](icone/fb_ico3.png)
![[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Thrashfire](icone/ms_ico3.png)
Titolo:
Thrash Burned the Hell
Nazione:
Turchia
Formazione:
Burak Tavus :: Vocals, Guitars
Onurcan Soncul :: Guitars
Meter Kaygisizel :: Bass
Can Selman :: Drums
Genere:
Durata:
49' 6"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Se non si fosse a conoscenza del fatto che i Thrashfire siano una band turca credo chiunque penserebbe ad un gruppo californiano o proveniente dalla Florida statutinense. Motivo? I nostri richiamano al 100% quel tipo di sonorità e dire che suonano Thrash Metal mi sembra alquanto ovvio. Cosa ti potresti aspettare da un gruppo musicale che si chiama “Thrashfire” in fondo?
Certo, l’inesperienza e forse l’ingenuità è ancora molta e si può sentire un po’ in tutto il platter. Troppi richiami a Kreator, Slayer, Megadeth, Onslaught e i primi Metallica. Potremmo considerare “Thrash Burned The Hell” come un sapiente campionario di quali elementi/stilemi musicali fecero sì che il Thrash divenne ciò che è diventato e come ma se si ha l’idea di generare un debut-album in questo modo le mani avanti viene spontaneo già porle. E’ un peccato perché di tecnica ce n’è veramente tanta e la faticosa imposizione nella scena metal turca è stata lunga ed avrà sicuramente dato i suoi buoni frutti ma ancora ci sono evidenti migliorie da effettuare: prima tra tutte togliere quella fastidiosa monotonia ai pezzi ed al modo di cantare di Burak Tavus, bravo, per carità, ma ancora troppo concentrato sui riff -già sentiti mille volte per altro, ma almeno suonati in modo preciso- e meno interpretativo per quanto riguarda l’esposizione vocale.
Su basso e batteria non ho davvero nulla da obbiettare: Can Selman pista su quelle pelli in modo magistrale ed è aiutato da ritmi precisissimi e dotati di grande studio dello strumento. Peccato non basti per ora per farli reggere in piedi da soli. I Thrashfire sono come un bambino che sta imparando a camminare ma che viene sorretto tempestivamente dal genitore troppo apprensivo.
Scommetto che se si togliessero di dosso tutte quelle sostanziali influenze che quasi li frenano, i nostri potrebbero davvero costruire un buon disco anche se, effettivamente, gli si può perdonare il tutto. In fondo Thrash Burned The Hell” rappresenta pur sempre un debut-album. Staremo a vedere in futuro.
Track by Track
- Thrash, Beer and Violence 60
- World Domination 60
- Thrash Burned the Hell 60
- Backstreet Junkies 60
- Hell Performance Hall 70
- Dead Collector 65
- Angels and Drunk Witches 70
- Kill the Fake God 60
- No Mercy No Pain 60
- Death Is Near 60
- Silent Torture 65
- Revolt (Bonus Track) 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 50
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
63Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 924 volte.
Articoli Correlati
News
- Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
- Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.