Brainstorm «On The Spur Of The Moment» [2011]

Brainstorm «On The Spur Of The Moment» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
HeavyGabry »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Brainstorm

Titolo:
On The Spur Of The Moment

Nazione:
Germania

Formazione:

Andy B. Franck - Vocals
Torsten Ihlenfeld- Guitar
Milan Loncaric - Guitar
Antonio Ieva - Bass
Dieter Bernert - Drums

Genere:

Durata:
45' 56"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2011

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Ammetto la mia ignoranza totale riguardo i Brainstorm, che fino all'arrivo di "On The Spur Of The Moment" avevo sempre e solo sentito nominare, e neanche in troppe occasioni. Ebbene, oggi posso dire che la band tedesca rappresenta il classico caso di una carriera solidissima e costante (ben otto album alle spalle oltre questo, senza contare tutte le release intermedie), che però non ha raccolto abbastanza rispetto a quanto ha seminato, forse complice anche il trend del power metal in cui si sono trovati al momento dell'uscita dei loro primi album. Ma bisogna anche dire che da questo lavoro traspare chiaramente che non si possono definire tout court i Brainstorm come dei semplici amanti della doppia cassa ininterrotta e degli sweep ficcati in ogni angolo possibile: come già detto, non conosco il resto della loro discografia (ed approfondirò quanto prima), ma un simile bilanciamento di power metal ed hard rock non può essere dato solo dalla maturità; mi viene da immaginare che già in origine ci fossero dei tratti distintivi, e per fortuna per questo genere abbiamo casi più rari di carriere portate avanti senza che ci sia la benché minima ragione per farlo.
Tutto questo per dire cosa? Che "On The Spur Of The Moment" merita senza alcun dubbio di essere ascoltato! La prima parte è stata ingegnosamente strutturata con i brani d'impatto maggiore (già immagino la distruzione totale dal vivo con "In The Blink Of An Eye" e tutto il pubblico che intona il ritornello), mentre nella parte centrale sono inseriti purtroppo una coppia di filler, "Dark Life" e "No Saint – No Sinner", che appiattiscono leggermente la qualità generale (c'è da dire però che l'idea dell'incedere "epico" di "Dark Life" poteva essere sfruttata meglio). Infine, nell'ultima parte del disco i Brainstorm tornano sul binario giusto, prima mostrando la loro anima più power con "Where Your Actions Lead You To Live" e poi concedendosi due pezzi più riflessivi in chiusura. Alcune di queste canzoni non sfigurerebbero neanche in radio (in senso positivo, in questo caso) e già al primo ascolto rimangono impresse, mentre per altre devo dire che ho avuto bisogno di una certa concentrazione per intravedere il senso generale che la band ha voluto dare.
Come consiglio (forse banale, ma utile) comunque è bene sentire nella sua interezza questo disco per capirlo, anche se c'è la tentazione di soffermarsi solo su alcuni brani, così da godersi una band che ci tiene a sottolineare la propria personalità pur non tentando azzardi. Non dovrei neanche ribadirlo ma in questo caso ci tengo... promossi!