The Rain I Bleed «Narcissist» [2011]
The Rain I Bleed
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Titolo:
Narcissist
Nazione:
Grecia
Formazione:
Mina - vocals
Nodas - guitar
Spyros - guitar
Stelios - bass
Simos - drums
Genere:
Durata:
38' 53"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Tendenzialmente quando sento l'aggettivo “symphonic” accostato alla parola “metal” parto già male e con entrambe le mani avanti, non certo per accogliere di buon grado il tutto. Esiste una ragione molto semplice per questo mio atteggiamento negativo e va ricercata nelle ultime centinaia di releases del genere degli ultimi dieci anni come minimo. I fatti parlano chiaro: tra gothic metal, symphonic gothic di qua, dark symphonic metal di là, gothic femme music e probabilmente altre decine di incroci strambi - in cui il tutto viene focalizzato sulla figura della figona di turno che il più delle volte pigola invece di tirar fuori la voce come due o tre delle sue colleghe - qui non ce la si fa proprio più. Probabilmente col senno di poi gli stessi Nightwish, Epica, Within Temptation e altri “mostri sacri” quasi vorrebbero inventarsi un genere musicale, se avessero la facoltà di poter tornare indietro di vent'anni, poco ma sicuro!
Oggi ne abbiamo un'altra: i greci The Rain I Bleed alle prese con il loro debut album dal titolo “Narcissist”. Dopo uno sguardo alla copertina dal dubbio gusto e aver appurato che si tratta effettivamente di una band che se non cambia qualcosa nei brani difficilmente potrà fare il salto o quantomeno farsi notare, ho iniziato ad avvicendarmi nel discorso generale e ne sono uscito non proprio soddisfatto. Ammetto che il mio livello di curiosità non era proprio al top, ma un ascolto si dà sempre e comunque a tutti. Spesso e volentieri sono partito male con molte band che poi sono divenute le mie preferite ergo non si può mai sapere. Nonostante il muso storto l'ascolto è iniziato bene. “The Utter Me” e “The Day After Tomorrow” sono due brani discreti con la presenza complice dell'elettronica a colmare molti divari, peccato per la voce di Mina, fiacca e stucchevole, un accostamento che non genera un contrasto interessante. “Nocturne” è una canzone molto anonima in cui potremmo vedere gli Evanescence e i Lacuna Coil fare una jam session assieme; seguono altri tre tristi episodi completamente stereotipati, in cui nulla è lasciato al caso, anzi, sembra proprio tutto costruito a tavolino nel modo più freddo e calcolatore. Improvvisamente irrompe “The Water Turns To Ice”, brano migliore del lotto, così, senza preavviso a farci notare (forse un po' in ritardo) che abbiamo a che fare con musicisti talentuosi e persino la voce di Mina risulta più matura e ordinata. Un buonissimo pezzo che ha un suo seguito con “Nightmares”, di minore fattura ma sempre gradevole. Il disco termina con “Lullaby” e si ripiomba nella mediocrità. Un freddo pianoforte e una voce per nulla convinta. Per soli quattro pezzi validi su nove intotale il disco non può che risultare limitato. Se volete potete tornare ai mostri sacri.
Track by Track
- The Utter Me 70
- The Day After Tomorrow 70
- Nocturne 50
- Eternally 40
- The Rain Into My Eyes 40
- Tearful Eyes 40
- The Water Turns To Ice 75
- Nightmares 70
- Lullaby 45
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 45
- Originalità: 50
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
57Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 704 volte.
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