Dyrathor «Sacred Walcraft Of Hel » [2010]
Dyrathor
![[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Dyrathor](icone/home_ico3.png)
![[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Dyrathor](icone/fb_ico3.png)
![[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Dyrathor](icone/ms_ico3.png)
Titolo:
Sacred Walcraft Of Hel
Nazione:
Germania
Formazione:
Morguul :: Vocals
Harja ::Clean Vocals + Violin
Skrall :: Guitar
Atrox :: Guitar
Harigast :: Drums
Genere:
Durata:
50' 11"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
La band nasce nella canda estate del 2006, quando il batterista Jan Groenewold e il chitarrista Manuel Erlemann decidono di formare una band che possedesse dei requisiti Melodic Death e scelsero di fonderli insieme ad un “leggero” Black Metal con influenze che avessero il chiaro stampo Folk.
Dopo qualche cambio di line up i nostri hanno registrato la prima demo, sold out quasi immediato, così continuano e nello scorso anno hanno prodotto “Sacred Walcraft Of Hel”, un intreccio di generi pastoso ma corposo in cui è facile distinguere i vari elementi elecanti sopra.
Il sound dei nostri appare fin da subito molto compatto e rende estremamente bene tutto ciò che la band ha avuto in testa al momento della stesura dei pezzi.
L'intro si intitola proprio “Sacred Walcraft of Hel” e dà il via a tutto un susseguirsi di atmosfere magiche e pagane. Un elemento particolare è il fatto che la prima traccia sia stata registrata con l'inserto della voce di Bodo Henkel (Speaker dei famosissimi giochi “Gothic” e “World Of Warcraft”).
Interessanti i vari svolgimenti delle canzoni seguenti, in particolare “Ode An Die Heimat”, sognante traccia in cui vediamo protagonisti, tra gli altri strumenti, anche arpa e violino i quali rendono più etero il brano e “Kampf Auf Samsey”, con molta probabilità la canzone che possiede al suo interno maggiori influenze Folk rispetto alle altre, in particolare a “Thumelicus Secutor”, brano più “crudele” e acceso e “Memories In Frost” che rappresenta il momento più ricercato dell'intero disco.
I nostri hanno prodotto senz'altro un appetibilissimo disco in grado di soddisfare anche le orecchie maggiormente allenate a tale sonorità, pertanto consiglio l'ascolto a tutto l'enorme gruppo di metalheads amanti sia del Folk che del Black meno becero e tendente più alla scena “pagan” che a quella sempre più patetica del “satanismo”.
Track by Track
- Sacred Walcraft Of Hel 60
- Memories In Frost 70
- Im Auge Des Sturms 70
- Ariovist 70
- Und Ewig Rinnt Das Blut 70
- Ode An Die Heimat 75
- Kampf Auf Samsey 75
- Thumelicus Secutor 65
- Entspringe Den Fesseln 60
- Wudana Wittekina Waigand 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
69Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1085 volte.
Articoli Correlati
News
- Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
- Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.