Rublood «Star Vampire» [2013]
Recensione
Si sciolgono i Dark Star e dalle loro ceneri sorgono questi nuovi e fiammanti Rublood, creatura (ri)nata per volere del mastermind e cantante Ruben Roll. Premetto che non seguo con particolare interesse la scena dark/gothic né italiana né internazionale se non sporadicamente ma trovare affinità musicali tra la proposta dei Rublood e vecchie glorie come Marilyn Manson, NIN, Deathstars, HIM, Oomph! e gli immancabili Rammstein diviene cosa ovvia anche dopo aver ascoltato 20 secondi del platter che si struttura in modo piuttosto modaiolo e perfetto sia come produzione del genere presentato che come contenuti. Nulla che si distacca (o che abbia intenzione di farlo) da atmosfere Industrial, Goth, Dark, Alternative più oscuro e via discorrendo come nulla per cui valga la pena strapparsi i capelli a meno che non siate pervasi da un amore indelebile per questo tipo di sonorità, ritmi cadenzati, ballabili, riff di chitarra prevalentemente statici e tante, tantissime tastiere.
Personalmente tendo alla noia dopo un paio di pezzi ogni qualvolta mi trovo ad ascoltare sound simili in quanto le decine di contaminazioni che si trovano all’interno di album come questo ritengo si esauriscano molto presto generando brani che tutto sommato si somigliano un po’ tutti sa come soluzioni melodiche che come largo (e spesso eccessivo) uso di tastiere, synth e quant’altro. Certo, il lavoro dietro tutto questo è stato eccellente e non avrebbe alcun senso asserire l’opposto poiché i ragazzi dei Rublood si sono impegnati moltissimo riuscendo persino a comparire nella pellicola di ‘Studio Illegale’ prodotto dalla Warner Bros, a introdurre un loro brano nella colonna sonora del suddetto lungometraggio e a scrivere parte di quella di ‘The Longest Night’, cortometraggio a cura di Fabrizio Tomei.
Diciamo che tanto impegno va premiato e le soddisfazioni non saranno state poche tuttavia l’insieme dei brani che vanno a formare questo “Star Vampire” mi dà l’idea di un eccessivo e continuo derivare da qualcos’altro, motivo per cui, pur non potendo (né volendo) cestinare il tutto per almeno una trentina di ragioni, non mi esporrei troppo con una votazione alta. Si tratta comunque sia di un debut pieno di entusiasmo che non pochi apprezzeranno.
Track by Track
- Star Vampire 60
- Heart 65
- Through The Looking Glass 65
- Electro Starfuckers 65
- Rainfall 60
- True Blood 65
- Policy Of Truth 60
- Negative Bride 50
- Goth Love 60
- Ignition 65
- In Love We Trust 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
63Recensione di Carnival Creation pubblicata il 01.10.2013. Articolo letto 2782 volte.
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