Kanseil «Vaia» [2024]

Kanseil «Vaia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
26.01.2024

 

Visualizzazioni:
576

 

Band:
Kanseil
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Titolo:
Vaia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Facchin - Voce
Davide Mazzucco - Chitarra, Bouzouki
Marco Salvador - Chitarra, Cori
Luca Zanchettin - Cornamusa, Kantele
Dimitri De Poli - Basso, Cori
Stefano Da Re - Flauti, Bombarda
Luca Rover - Batteria

 

Genere:
Folk Metal

 

Durata:
51' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.01.2024

 

Etichetta:
B District Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Vaia” è il terzo full length dei KANSEIL, un progetto folk metal iniziato nel 2010 in Veneto, che uscirà venerdì 26 gennaio 2024 per la label Bagana / B District distribuito da Pirames International, anticipato da due singoli “Antares” e “Hrodgaud”.

Scopriamo qualche informazione in più in merito al nuovo album partendo dal titolo,“Vaia”: si tratta di una delle più distruttive tempeste che ha colpito il Triveneto negli ultimi decenni, essa ha purtroppo lasciato delle tracce evidenti sul territorio ma anche nel cuore del popolo che ha vissuto questa terrificante esperienza.
In questo senso, l’opera vuole ricordare all’ascoltatore quali possano essere le conseguenze dei cambiamenti climatici in tutto il mondo e la potenza devastante della natura.
La ricerca nello stile per i Kanseil si esprime quindi anche attraverso la volontà di offrire uno stile di musica medievale e dei bourré francesi che possa trasmettere l’energia e il fascino delle antiche storie e atmosfere, proiettandole nel presente. 
A supporto di questa novità discografica sono presenti dei video molto interessanti, i testi sono in italiano e qualche parte in dialetto veneto mentre l’aspetto composito ha coinvolto attivamente tutti i ragazzi.
Special Guests sul nuovo lavoro sono Davide Cicalese ed Elisabetta Rossi dei Furor Gallico in "Pian dei Lovi" e "Solitaria Quiete", Federica Leandro in "Hrodgaud" e "Landro".

Si inizia con Solitaria quiete, un breve sipario collegato a Pian dei Lovi, brano molto intenso e ben fatto in cui troviamo una solida base folk completata da un growl e dei cori sul ritornello che hanno quella marcia in più dal vivo, aggiungo che si narra del ritorno del lupo sulle Alpi.
A seguire Antares, uno dei due singoli che ha anticipato l’uscita del disco, narra del Monte Altare ed è piuttosto rappresentativa della band e di cosa vuole narrare attraverso la sua musica e le sue parole; “Haereticalia” racconta della figura dei beneandanti riuscendo a suscitare interesse anche grazie all’equilibrio tra momenti più grintosi e attimi di canto pulito che ben si accostano al genere proposto. Eccoci a “Rivus Altus” brano con riferimento agli elementi storici e leggendari della nascita del Carnevale di Venezia, rappresenta una piacevole ventata di energia, una vera bomba, finora quello che ho preferito.
La bellissima “La strada dei cento giorni” snocciola l’impresa ingegneristica della costruzione, in soli cento giorni, della strada del passo S.Boldo da parte dell’esercito austro-ungarico, la vicenda viene narrata attraverso un adattamento che ho trovato interessante e veramente ben fatto.
“Kosakenland” racconta del dramma dell’occupazione dei Cosacchi in Carnia, anche qui la “trasposizione” è fatta in maniera appassionante, con rispetto e realismo, il ritornello è un coro che evoca il momento con una punta di desolazione comune, le parole sono dure, colpiscono il cuore.
Discorso analogo per “Hrodgaud”, con la storia della rivolta longobarda del 776 guidata da Rodgaudo, in cui troviamo forza e grinta espressa all’ennesima potenza.
Eccoci a Vaia e al ricordo della terribile tempesta, l’intensità della song e del testo, soprattutto nel chorus, evocano benissimo l’entità dell’evento sia a livello “fisico”, con i danni che ha recato al meraviglioso territorio, ma anche più su un piano umano, emotivo.
In conclusione, Landro che si rivela delicata e strumentale, quasi a voler portare pace dopo tutto lo scompiglio e tutti gli avvenimenti di cui si narra.

I Kanseil hanno proposto un lavoro fatto con passione: hanno studiato tematiche, appartenenti a diverse epoche, portando riflessioni assolutamente degne di rispetto. Non si sono quindi limitati a fare della buona musica metal ma hanno impegnato il loro talento in qualcosa di costruttivo che potesse renderci tutti più consapevoli e meno ignoranti. Trovo che questo sia stato un obiettivo molto nobile e sicuramente riuscito, almeno per quanto mi concerne.
Ovviamente qualche traccia mi è piaciuta più di altre ma, al di là del discorso puramente soggettivo, Vaia è un disco ben fatto, ricco e pieno di pathos che credo piacerà agli appassionati del genere e non solo, probabilmente.

Track by Track
  1. Solitaria quiete S.V.
  2. Pian dei Lovi 75
  3. Antares 75
  4. Haereticalia 75
  5. Rivus altus 80
  6. La strada dei cento giorni 75
  7. Kosakenland 75
  8. Hrodgaud 75
  9. Vaia 80
  10. Landro 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di reira pubblicata il 26.01.2024. Articolo letto 576 volte.

 

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