Akronya «Hara» (2024)

Akronya «Hara» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
30.10.2025

 

Visualizzazioni:
90

 

Band:
Akronya
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Titolo:
Hara

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Fabio Vergine :: guitar, vocals, sequencer;
- Marco Richiedei :: guitar, keyboards;
- Rosario Ilardo :: drum, sample pad;
- Federico Ilardo :: bass;

 

Genere:
Post-Rock

 

Durata:
55' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
06.12.2024

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il debutto della band bresciana degli Akronya è “Hara”, un concept album autoprodotto composto di otto tracce che sfiorano l’ora di ascolto e fondano il proprio credo in un post rock - post metal prevalentemente strumentale ispirato al fenomeno dell’Antropocene, ovvero l'ipotesi teorica secondo cui l'era contemporanea è segnata dall'impatto irreversibile dell'umanità sul pianeta, trasformandolo in un vero e proprio agente geologico. Hara è uno degli epiteti di Shiva, la divinità maschile dell'Induismo post-vedico, che assume la forma del "distruttore", simboleggiando sia la devastazione che la trasformazione radicale. Il disco rappresenta un viaggio sonoro che riflette le fragilità del pianeta Terra e sulla responsabilità collettiva dell'umanità. Ogni traccia delinea un paesaggio emotivo distintivo, intrecciando momenti di profonda malinconia con esplosioni di energia incontrollata, invitando allo stesso tempo alla meditazione critica sul ruolo dell'umanità nel delicato equilibrio del mondo. Le cupe melodie della band riflettono lo spirito che accompagna l’ascoltatore in questa misteriosa esplorazione e, a cominciare dall’opener “Bound By Chains” si ha piena conferma di ciò proprio per l’adozione di un sound che riverbera per l’intera durata della traccia sino a raggiungere “When The Big Sun”, dove intensità ritmica e atmosfere dilatate riflettono a pieno il conflitto che la band affronta; da ricordare anche “Forgetful” brano caratterizzato dall’apertura con synth e un insieme di elementi dai toni fortemente emotivi e coinvolgenti; struggente è invece “The Cruelest Age” brano dal sapore forse più potente del quartetto dove synth chitarre e una discreta performance di batteria fanno tutto il resto. Concludendo, possiamo definire questo “Hara” un lavoro profondo e maturo reso da un insieme di musicisti esperti ricco di emozioni dall’inizio alla fine. Buon ascolto.

Track by Track
  1. Bound By Chains 80
  2. When The Big Sun 80
  3. Bios & Zoe' 75
  4. Inward Eye 75
  5. Forgetful 80
  6. The Cruelest Age 75
  7. Shantih 75
  8. Before My Helpless Sight 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 30.10.2025. Articolo letto 90 volte.

 

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