Erisu «Heavy Goddesses» (2024)

Erisu «Heavy Goddesses» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
29.10.2025

 

Visualizzazioni:
80

 

Band:
Erisu
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Titolo:
Heavy Goddesses

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Nunrim, Ninlil, Nenlu, Nantu :: vocals

Musicians
Ghiulz Borroni :: guitars on track 5
Andy Panigada :: guitars on tracks 1 and 2
Chris Delirio :: guitars on track 10
Matteo Camurati :: guitars on tracks 4, 7, and 8
Dimitri Corradini :: bass
Claudio Saguatti :: bass on track 9
Fabrizio Masi :: bass on tracks 4, 7 and 8 and drums on track 4
Unam Talbot :: drums
Paolo Guazzi :: drums on tracks 7 and 8
Graziano Guidetti :: drums on track 9
Freddy Delirio :: keyboards
Gianluca Drusiani :: keyboards on track 9
Steve Sylvester :: vox on tracks 5 and 10 and production

 

Genere:
Rock / Metal

 

Durata:
47' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.09.2024

 

Etichetta:
HI-QU Music
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Distribuzione:
Warner Music Italy
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Chi sono le Erisu? Stando a ciò che si trova su internet, un gruppo musicale composto da 4 cantanti, di cui due italiane, una cinese e una venezuelana, e questo è il loro disco di debutto, che da come si vede sia dalle cover proposte, dagli ospiti e perfino dal nome del disco, devono molto ai Death SS e personaggi ad essi correlati, ma anche al cosiddetto Alt-Idol, ovvero una cultura giapponese in cui chi canta ha anche capacità ulteriori, tipo danza o recitazione, però Alternative, e quindi gli Idol proposti non sono giapponesi. E infatti questo si vede e si sente, visto che la componente visual delle Erisu è curatissima e in fase di produzione l’enfasi sulle quattro voci è evidente. Questo lungo prologo è necessario per cercare di definire le coordinate musicali delle Erisu.
Tuttavia, essendo questa una webzine metal, il nostro compito è e rimane quello di analizzare la musica proposta. E qui purtroppo le note dolenti arrivano ben presto. Devo infatti dire che nonostante l’intervento di diversi musicisti di notevole livello che partecipano all’album (come guest o come ghostwriters, non si sa), è incredibile come i 7 brani qui proposti (3 sono cover dei Death SS) sono molto inconsistenti a livello di genere musicale, con una “Eris” che suona come un Death Melodico anche carino, ma dove Arch Enemy e Septic Flesh hanno fatto molto di meglio, “Witches of chaos” che è probabilmente il miglior brano del disco, ma che è heavy metal e diverso dal brano di prima, “The mighty wall of Uruk” sarà anche cantata in sumero, ma scorre senza idee particolari, “The reckless maneuver...” va a suonare come rock abbastanza inoffensivo e con tanto di cantato rappato nel penultimo minuto, giusto per dare un’idea. Ma la verità su questo disco viene data dal settimo (rock/metal melodico) e ottavo brano (power/heavy metal): quattro cantanti che vanno in melodia tra di loro sono belle da sentire, ma smussano fin troppo l’impatto dei brani, togliendo impatto e spigolosità e di fatto neutralizzandoli, a prescindere da chi li ha composti. Questo è un difetto praticamente endemico del disco, e non aiuta il fatto che la produzione mette molto in risalto le voci e trascura chitarra e basso. Taglio corto sulle 3 cover dei Death SS, praticamente un terzo dell’album. Per me ognuna di queste tre covers fallisce l’obiettivo, con le cantanti che si rivelano adatte solo quando devono interpretare le voci femminili già presenti nell’originale, ma in generale che suonano molto vanilla, dove in “Ishtar” mancano di imponenza, non riescono a replicare il fantastico chorus di “Let the sabbath begin”, e specialmente suonano troppo languide in “Lady of Babylon”.
In conclusione: scusate, ma io davvero a questo disco delle Erisu non riesco a trovare senso. Lo so anche io che qui si parla di performers, e so anche che in questi casi la qualità musicale passa in secondo piano, soppiantata dal fattore visual, ma qui più che fare un disco che unisce la mera componente visual al metal, sembra che si è cercato di fare quasi 48 minuti di sfoggio di cantanti, e la componente musicale è stata molto lasciata a sé stessa. D’altronde, qui parliamo di un gruppo che è molto più idoneo per degli eventi Comics che come gruppo a sé stante, e in un tale ambiente con tendenza nerd, quanti sono disposti a comprare un cd? Appunto.

Track by Track
  1. Eris 50
  2. Witches of chaos 60
  3. The mighty wall of Uruk 55
  4. The reckless maneuver of the four parts of Eris 50
  5. Ishtar - Cover Death SS S.V.
  6. E quindi uscimmo a riveder le stelle S.V.
  7. Let the sabbath begin - Cover Death SS S.V.
  8. The new kumari 60
  9. Inanna rising 60
  10. The bodily hidden treasure in the flesh of Eris 50
  11. Lady of Babylon - Cover Death SS S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 50
Giudizio Finale
55

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 29.10.2025. Articolo letto 80 volte.

 

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