Feral Forms «Through Demonic Spell» (2024)

Feral Forms «Through Demonic Spell» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
20.10.2025

Band:
Feral Forms

Titolo:
Through Demonic Spell

Nazione:
Italia

Formazione:
- Federico :: Voice;
- Ciro :: Guitar;
- Paolo :: Bass;
- Chris :: Drums;

Genere:
Black / Death Metal

Durata:
26' 14"

Formato:
Vinile 12"

Data di Uscita:
29.11.2024

Etichetta:
Everlasting Spew Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Di seguito all’uscita di un primissimo Ep risalente allo scorso anno, i black death metallers Feral Forms, rilasciano la bestia nera chiamata “Through Demonic Spell”, un concept che mette sin da subito in evidenza la parte più nera e terrificante del black unificata ad un potente death metal. Il nuovo disco, in uscita con otto tracce, rappresenta il frutto dell’esperienza militata dai membri della band triestina all’interno nelle realtà dei The Secret e dei Grime, che ben dimostrano di avere un proprio indiscusso ruolo di tutto rispetto; considerando i contenuti dei testi a tematiche blasfeme e di occultismo ben collimanti con il genere, dalla cattiveria del lavoro trasuda quell’odio proiettato tra scream e grolwing, interpretato in maniera diretta e schietta capace di amalgamarsi completamente nella raffinatezza delle ritmiche composti da riff grintosi e monolitici oltre che da una potente e veloce andatura ritmica. I Feral Forms spiccano il volo e non si fermano per irruenza e schiettezza e brani quali “Under The Banner Of Hell” sono vere e proprie mattanze sonore che non si limitano a sconsacrare qualunque cosa possano raggiungere; molto tagliente e ritmicamente diretta e schietta è “Sadistic Inner Hate”, probabilmente uno dei brani appena più melodici del disco; violento e dalle attitudini appena più lente è “Antichrist Congregation” dove altalenanti ritmiche tra violenza e moderazione fanno tutto il resto; chiude il disco “Hellish Nuke”, brano ancora una volta travolgente dall’inizio alla fine per le numerose variazioni ritmiche che lo vanno a caratterizzare. In conclusione, il disco è ben fatto ma l’incessante effetto nebulizzato della voce non pare essere una soluzione ottimale a parere di chi scrive, a cagione di dare quella sensazione di offuscamento e di poca chiarezza rispetto a tutto il resto.