Omnia Malis Est «OME» (2025)

Omnia Malis Est «Ome» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
19.10.2025

Band:
Omnia Malis Est

Titolo:
OME

Nazione:
Italia

Formazione:
Uruk-Hai :: All instruments

Genere:
Ambient Atmospheric Black Metal

Durata:
57' 6"

Formato:
CD

Data di Uscita:
30.11.2025

Etichetta:
Autoproduzione

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Dopo tanti anni, ritornano gli Omnia Malis Est, una one man band black metal della quale in passato ho recensito un paio di dischi, e che consiste in un progetto musicale che parte dal black metal, ma che tende a personalizzarlo, con risultati un po’ acerbi sulle prime, ma che poi si sono andati assestando nel tempo, nonché con una personalità musicale che (un po’ come i Satyricon) cambiava completamente da disco a disco, risultando più in un punto e da capo a livello di stile, piuttosto che in una prosecuzione o approfondimento dello stesso.
Per questo album di debutto autointitolato, Uruk-Hai qui va ancora più in là e cambia completamente genere andando ad abbracciare l’ambient di bands come “Musaeum esotericum” dei Profanum, per una sola traccia di oltre 57 minuti suddivisa in alcuni capitoli sonori, e nella quale l’atmosfera e le vibrazioni sono al centro del sound, relegando gli strumenti elettrici e il black metal a qualche incursione strumentale, neanche propriamente veloce, ma che comunque non stona col mood. Detto questo, la traccia di “OME” è un soundscape che necessita la situazione ideale, ma che non mancherà di affascinarvi, con un inizio molto silvestre come una passeggiata nei boschi, a cui si susseguono incursioni tribali e momenti più spettrali come un episodio negativo nel bosco in questione, ma dove poi il mood diventa sognante, come una trance dove suoni a volte black e altri doom si alternano su un tappeto sonoro a volte meditativo come se si fosse arrivati in un monastero orientale mistico, altre volte che è il puro relax dei sensi, e altre volte dove la musica diventa suonata e evocativa, con una conclusione verso gli ultimi 10 minuti che scioglie la tensione creata, come se la passeggiata finisce e si ritorna a casa dopo un’esperienza surreale ma positiva.
57 minuti sono tanti, ma Omnia Malis Est qui riesce non solo a non suonare affatto pretenzioso o troppo allungato, ma riesce perfino a spiegare meglio il suo stile musicale, che in passato a volte risultava di difficile comprensione, essendo presentato come black metal ma risultando troppo sognante e sperimentale per essere tale. Con questo album, Omnia Malis Est matura definitivamente e lo fa tramite un cambio di genere e una mossa ardita, in cui 9 brocchi su 10 finirebbero solo per pasticciare con delle tastiere finte e richiami black metal che vanno a sbattere malamente con delle parti ambient fatte con tastiere giocattolo. Come se fosse poco.
In conclusione, il nuovo disco di Omnia Malis Est è dunque un disco personale, dove forse occorre conoscere anche il suo passato discografico per capirne l’evoluzione musicale, ma comunque è estremamente comunicativo e rappresenta un musicista finalmente a suo agio e che sa orientarsi meglio quando non ci sono dogmi musicali, sfruttando le sue influenze musicali e collegandole piuttosto che starne rinchiuso. Se i Profanum e l’ambient più arioso sono ciò che vi piace sentire, OME è tra le migliori uscite discografiche che io abbia sentito da un bel po’ di tempo a questa parte.