Aydra «Leave to Nowhere» (2024)

Aydra «Leave To Nowhere» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Bata »

 

Recensione Pubblicata il:
14.10.2025

 

Visualizzazioni:
137

 

Band:
Aydra
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Titolo:
Leave to Nowhere

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giuseppe Cardamone: chitarra

Luca Calò: chitarra

Mauro Pacetti: voce

Marco Bianchella: batteria

Andrea Massetti: basso

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
38' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.10.2024

 

Etichetta:
Rude Awakening Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Rieccomi a voi e stavolta con un gruppo che oserei chiamare storico visto che gli Aydra (dalle Marche), sono attivi dal lontano 1985…quando si chiamavamo Hydra e per il periodo erano un gruppo avanti anni luce diventando col senno di poi dei precursori di suoni futuri (con nomi che piacciano tanti come techno thrash o techno death, a seconda dei momenti), suoni che portano avanti tutt’ora con questa nuova uscita.
Dicevamo delle origini; per onor di cronaca giusto segnalare che con questo moniker nel 99 pubblicarono il loro lavoro d’esordio (Icon of Sin). Ritornano 5 anni dopo (2004) dove la potenza aumenta. Poi il buio sciogliendosi nel 2007 per ritornare nel 13 ma bisogna aspettare appunto il 24 per un nuovo lavoro.
Rispetto agli esordi unico superstite il cantante Mauro Pacetti. Alle chitarre troviamo Giuseppe Cardamone e Luca Calò; chitarre che si fanno sentire alla grande, veloci e variegate.
Biglietto da visita al riguardo è il pezzo d’apertura dove si intrecciano velocità, tecnica e groove! Spettacolari. I testi.. un concept che parla dei migranti che fuggono dall’inferno dal deserto dell’Eritrea all’Europa speranzosi di un futuro migliore.
Stavo parlando dei nuovi membri; alla sezione ritmica ci sono appunto Andrea Massetti al basso e da Marco Bianchella alla batteria. Il motore portante che sorregge tutto e inietta energia a tonnellate. Ritorno sul cantante, per me fautore di una prova superlativa. Anche se leggo che in sede live Andrea Massetti al basso e Luca Calò sempre alla chitarra vengono sostituiti rispettivamente dagli ex componenti originari, Andrea Mastromarco e Marcello Lammoglia.
Mi chiedete nomi tutelari a cui fanno riferimento?? Bella domanda.. devo citare per forza nomi come i Death, gli Atheist, qualcosa dei Cynic per la parte death; per la parte thrash… beh Metallica (i primi naturalmente), Megadeth e io ci sento anche i primi Anthrax. Ecco mi fermerei qui perché dall’altro lato emerge l’originalità del quintetto che fa risaltare il lavoro dal calderone delle nuove (e vecchie) uscite.
Passando ai pezzi in scaletta, come si fa a non amare pezzi come “They Waste A Throne”, “Black Skin And Red Sand” e “Make Slaves”; impossibile non citare bombe nere ed aggressive come “Lost Between Two Lands”; e non sfigura nemmeno un vecchio pezzo: “Psycho Pain Control”. Altro pezzo che ti rimane addosso è Deserter (qualcuno ha detto vecchio thrash crucco?).
Posso solo dire che il lavoro è una bomba; come essere travolti da una valanga di sassi; quindi, non potete non dargli un ascolto! E non dimenticate di dare un occhio alla copertina, opera su legno a titolo Delirio di Luca Morici.

Track by Track
  1. Three Minutes Walk 75
  2. Deserter 70
  3. Black Skin And Red Sand 80
  4. They Waste A Throne 80
  5. Lost Between Two Lands 80
  6. Make Slaves 80
  7. You Can’t Talk Anyone 75
  8. Leave To Nowhere 75
  9. Forever Hide 70
  10. Psycho Pain Control 2024 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Bata » pubblicata il 14.10.2025. Articolo letto 137 volte.

 

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