Svart Vinter «Isvind» (2025)

Svart Vinter «Isvind» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
11.10.2025

 

Visualizzazioni:
72

 

Band:
Svart Vinter
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Titolo:
Isvind

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Maggioni :: Vocals
Luca Gagnoni :: Rhythm and Lead Guitars
Emanuela Marino :: Rhythm Guitars
Jacopo Simonelli :: Bass
Luca Tiraterra :: Drums

 

Genere:
Atmospheric Black Metal

 

Durata:
41' 11"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
30.05.2025

 

Etichetta:
Non Serviam Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

Conosco già gli Svart Vinter, che nonostante un nome della band e un titolo del secondo album norvegesi, vengono da Roma, e ci propongono un black metal abbastanza tipico di stampo norvegese ad un primo ascolto, ma che ad un ascolto più approfondito si rivela invece possedere un buon senso per il mood complessivo dei brani, e anche una apprezzabile attenzione ai particolari, il tutto a rendere questi 41 minuti dell’album molto scorrevoli e lisci.
Partiamo dal presupposto, necessario per descrivere l’album, che la qualità sonora è un mix tra il sound sporco e quello più moderno, ma con tutti gli strumenti con molto eco e poca spigolosità, quasi a suonare diafani e dal sound omogeneo, che convergono in un sound molto smussato e dove i brani vanno a donare un tocco parecchio atmosferico all’intero brano, che accentua la tragicità della opener “Torment” e della buona title track, e che tiene sotto controllo l’aggressività della canzone più rabbiosa di tutte, “Of cold and grief”, ma sono il settimo e l’ultimo brano a essere i migliori in assoluto di questo “Isvind”, con una “My last winter” tipicamente più Darkthrone style (che sia un tributo, visto che è quasi omonima a “Hans siste vinter” sempre dei Darkthrone?) ma che sa anche planare verso la fine in un sound talmente atmosferico da andare a suonare Post, mentre la conclusiva canzone, “Beneath the night’s cold gaze” rappresenta al meglio le capacità degli SV di tenere l’atmosfera gelida e sognante.
Quindi, questo è “Isvind” degli Svart Vinter: è un disco da ascoltare praticamente in un blocco unico, dove non ci sono picchi particolari adrenalinici, ma piuttosto del moods che eccellono di più in certi momenti, un po’ come “Eld” degli Enslaved, ed è anche un disco che riesce nella mirabile impresa di rimanere fedele ai canoni del black norvegese senza suonare come uno scimmiottamento di “Transylvanian hunger” et similia, ma ampliandolo ed arricchendolo sia nella ricerca del sound che nei particolari. Certo, ci sono un paio di brani meno riusciti, come una “Ritual” che mi suona un po’ troppo corta o una “Abyss” più prevedibile, e questa produzione sonora potrebbe suonare fin troppo smussata, quasi edulcorata, per chi preferisce un po’ più di grezzume sonoro dal black metal, ma ciò non toglie che il risultato degli Svart Vinter è valido, e consigliabile a chi adora l’atmosfera nel black metal senza rinunciare alla velocità. Tra l’altro, è interessante anche sentire come suonerebbero questi brani in sede live, dove l’impatto degli strumenti è chiaramente più alto e tangibile.

Track by Track
  1. Torment 70
  2. Frozen tomb 70
  3. Isvind 75
  4. Ritual 65
  5. Abyss 65
  6. Where the shadows lie 70
  7. My last winter 75
  8. Of cold and grief 70
  9. Beneath the night's cold gaze 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 11.10.2025. Articolo letto 72 volte.

 

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