Sons of Thunder «Thunderhood» (2024)

Sons Of Thunder «Thunderhood» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
23.08.2025

 

Visualizzazioni:
104

 

Band:
Sons of Thunder
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Titolo:
Thunderhood

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Joe Thunder :: vox, guitar
lead
Chris Peck :: guitar
Thunder Gek :: lead guitar, backing vocals
Thunder Bunny :: bass, backing vocals
Thunder D :: drums

 

Genere:
Hard Rock

 

Durata:
44' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.05.2024

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Ancora Roma su questa webzine, e stavolta è il turno dei rockers Sons of Thunder, dichiaratamente derivativi, e chiaramente innamorati degli anni 80, che è appunto la musica che troverete nei quasi 45 minuti di “Thunderhood”, chiaramente influenzato da bands come Motley Crue e Kiss.
E devo dire la verità: “Thunderhood” è derivativo e va bene, si sente che lo è, e a volte per fare questo genere musicale basta l’attitudine. Ma i Sons of Thunder ci riescono solo fino a un certo punto, divertendosi e tutto, con una serie di canzoni che non sfociano mai in plagi, per fortuna, ma che neanche ci fanno impazzire del tutto. E questo per un semplice motivo: gli anni 80 erano gli anni dell’eccesso, ma i SoT restano abbastanza abbottonati per gran parte dell’album, per un risultato carino e senz’altro gradevole, ma anche un po’ innocuo. Di questo ne sia un esempio la eloquente “No fear no pain no gain”, un brano non male, dal buon tiro e tutto, che durante l’assolo di chitarra inizia bene con un ispirato shred alla chitarra, ma poi in qualche modo non si va oltre e tutto si ridimensiona. Questo è un buon riassunto dell’album, che suona più o meno come l’assolo di cui sopra: inquadra l’obiettivo, ma poi tende un po’ a dargli del lei e a non suonare strabordante come dovrebbe.
Cosa resta? Restano una serie di canzoni invero riuscite, che se da un lato non fanno brillare al miracolo, per lo meno dall’altro neanche fanno suonare i Sons of Thunder come dei cialtroni che sanno solo scimmiottare due stilemi di un genere musicale e basta. Non so quanto replay value possa avere “Thunderhood”, ma se cercate un disco anni 80 senza pretese, tranquillo e da mettere in macchina mentre si va o si torna da lavoro, “Thunderhood” potrebbe fare al caso vostro.

Track by Track
  1. Thunder again 75
  2. Turn it up 70
  3. We sold our souls 65
  4. Thunderhood 65
  5. Louder 70
  6. Or we get angry 70
  7. I don't piss from my knees 65
  8. No fear no pain no gain 70
  9. House of dogs 65
  10. Stronghead 65
  11. Echo of thunder 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 23.08.2025. Articolo letto 104 volte.

 

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