Volturian «Red Dragon» (2022)

Volturian «Red Dragon» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
04.04.2022

 

Visualizzazioni:
1123

 

Band:
Volturian
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Titolo:
Red Dragon

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Massimiliano Rossi: Bass
Federico Mondelli: Guitars, Keyboards, Vocals

Federica Lanna:Vocals

Andrea Zannin: Drums

 

Genere:
Vampire Metal

 

Durata:
39' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.05.2022

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A distanza di circa due anni dall’esordio, ecco tornare sulle scene i Volturian, band capitana dalla mente geniale di Federico Mondelli (Be the Wolf e Frozen Crown) e dalla voce eterea di Federica Lanna (ex Sleeping Romance), aggiungiamo Massimiliano Rossi al basso e la new entry Andrea Zannin alla batteria.
Il disco precedente, Crimson, si era fatto notare per un metal non metal, un pò pop, un pò elettronico, affascinante per alcuni versi, ma per coloro che cercavano musica più heavy, la soddisfazione non è arrivata completamente, insomma un’opera che ha diviso l’opinione.
A questo punto, siamo curiosi di sentire il nuovo materiale e vedere che direzione hanno deciso di prendere i ragazzi.

Si parte con un’intro elettro-rock-pop (Rebirth) che ci conduce dritti a Stay, brano dai tratti industrial e dalla marcata melodia che mette subito in risalto le qualità vocali di Federica e parzialmente anche le capacità tecniche di Federico.
Arriviamo ad Harley, primo singolo estratto il quale si presenta accattivante e dinamica, un pò come il suo video e con un leggero richiamo a Killing Joke del primo disco.
Empty world è una song delicata e soave che mi ha fatto ricordare, in una chiave più moderna, i Within Temptation di quindici anni fa; discorso opposto per la piacevole Torn Asunder, dal sapore retrò, intima e riflessiva, il chorus rimane incisivo e il mood generale è sognante.
Ci spostiamo in un contesto più dark con Burn it up, brano dai toni noir, ma senza esagerare, con un ritornello abbastanza basilare; Distant Caress è criptica, con un sapore quasi orientale, giocata su vocalizzi e elementi elettronici.
In Bury me l’attenzione è focalizzata sulla cantante e sull’apertura del ritornello crescente che però non riesce a “esplodere” ed imprimersi nella memoria dell’ascoltatore, per lo meno non dal primo ascolto.
L’inizio di Freeze lascia ben sperare: un pò horror, si sviluppa successivamente in una sorta di gothic ritmato e molto orecchiabile; si temina con Descent, un’outro puramente composta da suoni sintetici che vanno poi a sfumare.
Red Dragon è un lavoro ricco di spunti e idee, sicuramente interessanti, ma che ancora non lasciano completamente il segno.
Rispetto a Crimson qui troviamo un’atmosfera più cupa, a tratti profonda e sperimentale a volte con validi risultati (come Torn Asunder), altre volte poco coinvolgenti (Bury me).
Sempre notevoli le capacità tecniche dei musicisti coinvolti nel progetto, ma queste non vengono sfruttate appieno, forse per questa tendenza all’utilizzo di parti elettroniche che dovrebbero arricchire e personalizzare la musica in generale, ma che spesso risultano superflue.
A mio modesto parere, il punto è relativo al genere che si vuole realmente fare, la direzione che si vuole prendere perché al momento sembra ci sia una base generica nella quale vengono inseriti pezzetti di più stili, senza però trovarne una quadra.
L’ideale sarebbe rendere maggiormente incisivi gli elementi più metal, o almeno rock, come la chitarra elettrica che non è mai realmente la co-protagonista.
Insomma, sicuramente una band ricca di talento che ancora deve fare qualche sforzo in più per trovare la propria identità e il proprio spazio all’interno di una scena così ricca e a volte satura. Un drago rosso che non sputa abbastanza fuoco, purtroppo.

Track by Track
  1. Rebirth S.V.
  2. Stay 65
  3. Harley 65
  4. Empty world 65
  5. Torn asunder 70
  6. Burn it up 60
  7. Distant caress 60
  8. Bury me 60
  9. Freeze 65
  10. Descent S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

Recensione di reira » pubblicata il 04.04.2022. Articolo letto 1123 volte.

 

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