Aevum «Glitch» (2022)

Aevum «Glitch» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
18.03.2022

 

Visualizzazioni:
878

 

Band:
Aevum
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Titolo:
Glitch

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Lucille: Voice
Emanuel: Guitar
Lord: Guitar
Paul: Bass, Backing vocals
Ian: Samples
Richard: Synths, Voice
TheNola: Drums

 

Genere:
Symphonic Metal

 

Durata:
51' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.04.2022

 

Etichetta:
DarkTunes MusicGroup
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Against PR
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Infinity Heavy
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Recensione

Ci eravamo già occupati degli Aevum negli anni precedenti e avevo sempre trovato il loro stile articolato e stimolante. A distanza da nemmeno troppo tempo, la band ritorna sulle scene con nuovo e tanto materiale, già in parte preannunciato dai singoli di lancio.
Sentiamo quindi con che effetti sapranno nuovamente stupirci.
Si inizia con Lullaby, brano che ammicca al gothic dei primi anni duemila e viene contaminato da sonorità dark e progressive; discorso analogo per Black Swan theory, forse un pò più accattivante, ma al contempo poco dinamica.
Desire ha un sound anni ottanta che si amplifica nel chorus, in alcuni momenti risulta essere un pò confusa, ma sicuramente vanno fatti più ascolti per capirne il senso completamente.
What’s in a name è piuttosto singolare, non direi più intima, piuttosto è canzonatoria e con un mood più orecchiabile rispetto a quanto ascoltato sino ad ora; con Holy alix torniamo a un contesto oscuro e dal sapore industrial che non mi ha molto convinta, a dirla tutta.
Arriviamo a The traitor, uno dei pezzi migliori dell’album: energico e ricco di influenze, qui troviamo growl che si intreccia a una voce pulita, un ritornello diretto che imprime finalmente personalità alla musica.
7 e Lucretia sono il classico esempio di come gli Aevum possano piacere o meno, qui il contesto è ammiccante e sensuale (cosa che capisco solo parzialmente, ahimé), ma anche tanto confusionaria nei suoni e nei versi.
Un sipario strumentale (Glitch) ci conduce a La signora dei libri, un brano sicuramente interessante che differisce parzialmente dagli altri, tuttavia ho riscontrato una certa difficoltà, in alcuni attimi, nel comprendere cosa venisse pronunciato.
Continuiamo con #Jump , brano al limite del “truzzo” che purtroppo non racconta nulla di nuovo e risulta essere abbastanza ridondante; a salvare parzialmente la situazione, ecco Wings over the Ocean, canzone con una struttura meno criptica e un bel lavoro di voci, ma anche di chitarra e batteria.
Austerlitz è veloce e graffiante, in contrapposizione con la più calma I wish I had more time, la quale potrebbe quasi essere definita come una ballad.
Infine, una cover: Poker face di Lady Gaga, sicuramente ben fatta e simpatica, ma non aggiunge e non toglie niente al disco.
Che dire? Glitch non mi sodisfatta completamente a questo giro. Sicuramente le idee dei ragazzi sono tante e ricche di spunti e influenze, tuttavia questo ascolto è risultato faticoso e ridondante. Alcune songs come The traitor o Wings over the Ocean sono delle perle, ben fatte e con la giusta grinta, ma la maggior parte dell’opera si muove su un genere e uno stile che è trito e ritrito, per quanto sia complesso e tecnico. Qui non si discute il talento, che c’è anche, quanto la capacità di portare sempre quel qualcosa di nuovo che catturi l’attenzione dell’ascoltatore, pur senza snaturarsi come band, ovviamente.
Troppi suoni, versi, ammiccamenti vari non hanno convinto le mie orecchie che tanto erano rimaste estasiate qualche anno fa. Mi spiace.

Track by Track
  1. Lullaby 60
  2. Black swan theory 60
  3. Desire 60
  4. What's in a name 60
  5. Holy alix 60
  6. The traitor 70
  7. 7 60
  8. Glitch 60
  9. La signora dei libri 60
  10. Lucretia 60
  11. Jump 60
  12. Wings over the ocean 70
  13. Austerlitz 60
  14. I wish I had more time 65
  15. Poker face bonus track Lady Gaga metal cover 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
61

 

Recensione di reira » pubblicata il 18.03.2022. Articolo letto 878 volte.

 

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