C.L.I. «Eclipsis Vitae» (2021)

C.l.i. «Eclipsis Vitae» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
25.03.2021

 

Visualizzazioni:
545

 

Band:
C.L.I.
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Titolo:
Eclipsis Vitae

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Angelo Pellicano :: Voce;
- Giando Sestito :: Basso;
- Francesco Brisinda :: Chitarre, Programmazione;

 

Genere:
Atmospheric / Post-Black Metal

 

Durata:
28' 53"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.03.2021

 

Etichetta:
Casus Belli Musica
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Richiama emozioni e viaggi della mente in tempi e spazi bui questo debutto del C.L.I., acronimo di Cruel Life Inside intitolato “Eclipsis Vitae”, in cui sette tracce di post black metal atmosferico descrivono tutto questo. Il trio alterna moltissimi passaggi melodici a sfuriate caratteristiche del black metal e rese in maniera tutt’altro che blanda. Al limite dell’ipnotico invece risultano i momenti atmosferici in cui pare di trovarsi in una linea di confine spazio tempo al limite del surreale. La band, proveniente dalla Calabria, evidenzia attraverso il proprio estro anche l’ambientazione delle proprie terre ricche di laghi, boschi, montagne ed immancabili luoghi misteriosi. Le tracce proposte in sostanza paiono essere più strumentali che cantate tenendo conto che il clean va ad alternarsi ad uno scream tutto sommato abbastanza possente e determinante. Le tracce, tutte di lunghezza media offrono in ogni caso un ventaglio che abbraccia contesti diametralmente opposti: si parte con “Dolor”, un brano strumentale oscuro moderato ed acustico che funge da apripista alla prima effettiva traccia “Ignis”, in cui il potente black metal con sottofondi ambient, sferza ogni cosa grazie al suo poderoso scream; segue poi la più moderata “Fletus”, che negli otto minuti offre uno scenario quasi mistico in cui a prendere il sopravvento è lo scenario post black; un synth oscuro e malinconico apre “Infirmus”, un brano strumentale che funge da intro alla lunga “Vernum” nuovamente aperta dalle note malinconiche di un synth e dal clean ben presto sopraffatto da una ritmica accattivante e costantemente melodica; è poi la volta di “Loricum”, aperto questa volta dalle note di una chitarra acustica e da un contesto tipicamente post black metal forgiato da un sound compatto e oscuro ma sempre da una melodia e da un tempo ritmico assolutamente moderato; chiude il platter “Cura”, tipicamente in assetto post black metal acustico e strumentale. Un disco profondo e che lascia un segno facendosi meditare sulla bellezza dei paesaggi e della vena di mistero che li avvolge, nel più totale silenzio e lontano dai rumori di ogni giorno.

Track by Track
  1. Dolor 70
  2. Ignis 75
  3. Fletus 80
  4. Infirmus 80
  5. Vernum 80
  6. Loricum 75
  7. Cura 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 25.03.2021. Articolo letto 545 volte.

 

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