Disease «Into the Red» (2021)

Disease «Into The Red» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
17.03.2021

 

Visualizzazioni:
998

 

Band:
Disease
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Titolo:
Into the Red

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Flavio Tempesta :: vox & guitar;
- Marco Mastruzzi :: guitar;
- Leonardo Orazi :: bass;
- Loris Santini :: drums;

 

Genere:
Progressive / Thrash Metal

 

Durata:
58' 20"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2021

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Into the Red”, quarto album per i Disease, rappresenta in sostanza per la band una sorta di evoluzione sotto il profilo del sound, forte questa volta di sonorità più aggressive rispetto all’elettronica e al post rock che aveva caratterizzato la precedente uscita. Gli otto brani che si condensano in meno di un’ora di ascolto e comprensivi anche di una bonus track, offrono un concept tutto sommato soddisfacente sotto il profilo del songwriting mentre nonostante la tenacia dimostrata, strutturalmente i brani si mantengono su un profilo compositivo abbastanza moderato e con non troppa fantasia da sprigionare. Il clean caldo che spesso tende a incattivirsi tutto sommato non dispiace ed è forse ciò che di tanto in tanto fa al meglio apprezzare i contenuti al pari anche del discreto lavoro ritmico della chitarra. Lo stile che in sostanza viene fuori è un insieme, se così possiamo definirlo, tra thrash metal ed alternative rabbioso ma allo stesso tempo con poco mordente. Tra le tracce, di lunghezza probabilmente anche un po’ troppo lunga per il genere meritano “Nemores Dianae” forte di un’alternanza del clean e delle discrete iniziative di batteria; molto sensuale e cupa “Into The Red”, aperto da un psichedelico arpeggio che a poco a poco si tramuta in un qualcosa di maggiormente aggressivo ma sentito espressivamente dal caldo clean successivamente alternato in tra scream e growl; dinamico il riff che va a caratterizzare l’apertura di “I, The Visionary” brano di circa dieci minuti di ascolto che nuovamente offre una linea compositiva variegata tra accelerazioni, moderazione e melodie; quasi fuori asse ma pur sempre una specie di ballad la moderata “The Lake In The Winter” che vede la comparsa di un clean femminile. Tirando le somme il disco è apprezzabile ma probabilmente una maggiore creatività avrebbe sicuramente offerto un’attrattiva probabilmente maggiore; in ogni caso accontentiamoci così.

Track by Track
  1. Mirror's edge 60
  2. Nemores Dianae 70
  3. Lucid hallucination 65
  4. Into the red 70
  5. Invisible martyr 65
  6. I the visionary 65
  7. The lake in the winter 70
  8. My long Journey (bonus track) 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
66

 

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