Eurynome «Obsequies» (2020)

Eurynome «Obsequies» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
27.12.2020

 

Visualizzazioni:
903

 

Band:
Eurynome
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Titolo:
Obsequies

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Nicole Delacroix :: pianoforte, bassi, composizione principale, voce (pulito), orchestrazioni;
- Jacopo Marinelli :: voce (growl e spoken), composizione secondaria, stesura testi;

 

Genere:
Funeral Doom

 

Durata:
50' 21"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.11.2020

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il duo milanese degli Eurynome, debutta a ragion di doom funeral metal con i sette brani di “Obsequies”, un disco autoprodotto che sin da subito rilascia un’atmosfera funebre, frutto di un contesto prettamente reso da synth, per la maggiore orchestrato, unitamente a batteria e bassi accordati a 436 Hz dove lo sdoppiamento tra un lento growl e un clean angelico fa tutto il resto. Il duo, prettamente amante di luoghi nefasti, collegati per la maggiore alla cultura cimiteriale, offre uno spettacolo lugubre, tetro, frutto di una continua marcia funebre all’interno della quale i luoghi paiono tristi, oscuri e immancabilmente malinconici. Ciò che va elogiato del lavoro indubbiamente è lo scenario che ruota intorno al progetto, uno scenario che ovviamente va apprezzato se si amano determinati contesti soprattutto legati con il culto della morte e dei corpi che si deteriorano nelle loro bare in luoghi che con il passare del tempo vengono dimenticati pur mantenendo sempre un indistruttibile fascino. I sette brani, di lunghezza media, prodotti anche discretamente, lasciano costantemente trapelare sofferenza, solitudine, decadenza e voglia di contatto con il mondo dell’aldilà, per trovare conforto nel silenzio della morte. Ben fatte, anche se a lungo andare assai monotone, le melodie rese con il synth e le relative orchestrazioni che mai si distaccano dalla costante influenza del tetro in favore di un qualcosa che possa offrire uno spiraglio di luce, magari incentrando il tutto in almeno un brano della tracklist, solamente sul suono di un pianoforte per staccare un po’. In ogni caso, per essere un debutto, intanto, possiamo accontentarci così.

Track by Track
  1. Eloquence of the Doomsday Fog 65
  2. The Ancient Stele of Eurynome 65
  3. The Dead Warden 65
  4. At the Solitary Crypt 65
  5. Conducting Our Own Funeral 65
  6. One with the Graveyard’s Undergrowth 65
  7. The End of All We Know 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 27.12.2020. Articolo letto 903 volte.

 

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