Straight to Pain «Cycles» (2019)

Straight To Pain «Cycles» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
23.02.2020

 

Visualizzazioni:
1305

 

Band:
Straight to Pain
[MetalWave] Invia una email a Straight to Pain [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Straight to Pain

 

Titolo:
Cycles

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Simone Luise :: Vocals;
- Marco Salvadori :: Guitars;
- Thomas Laratta :: Guitars;
- Stefano Ravera :: Drums;
- Andrea Core :: Bass;

 

Genere:
Death Metal Core

 

Durata:
31' 13"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.10.2019

 

Etichetta:
Hellbones Records
[MetalWave] Invia una email a Hellbones Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Hellbones Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Hellbones Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Da Savona gli Straight To Pain rilasciano il loro secondo disco “Cycles” dopo un cambio di line up che tutto sommato non ha fatto che migliorare le performance della band. Il combo offre 9 tracce per mezz’ora di ascolto tra hardcore, metalcore, djent e prog. Le andature, tipicamente non troppo esasperate, si presentano con una muraglia sonora niente male, insita tra l’altro anche di numerosi passaggi melodici decisamente d’effetto per spezzare un po’ la potenza dei distorti. Il growl piuttosto aspro nella resa, si collima appieno con tutto quanto e non lascia dubbi sulle proprie capacità. Dopo l’intro di “Recalling Lifetime”, la band apre in maniera assi cattiva con “Shaping The Existence”, brano prevalentemente tecnico nella resa dove a prevalere sono i potenti groove che non lasciano scampo all’ascoltatore in termini di potenza; segue poi “Superior Condition” brano piuttosto moderato nei contenuti che antecede “Rith The Awakener” tipicamente metalcore quasi a ricordarci i vecchi Biohazard di un tempo; segue poi “Down at the Roots of the World” brano particolarmente melodico e d’effetto; stessa sorte anche per “The Messangers” e la successiva “Beyond The Origin” molto più hardcore che metal core ma complessivamente con sfumature anche prog che non guastano affatto; la band conclude il disco con la strumentale “To the Brightest Star” a decoro dell’intero lavoro. Un disco diretto potente e allo stesso tempo carico di energia tutta da assimilare a volume max.


Track by Track
  1. Recalling Lifetime 70
  2. Shaping The Existence 75
  3. Superior Condition 70
  4. Rith The Awakener 70
  5. Before The Abyss S.V.
  6. Down at the Roots of the World 70
  7. The Messangers 75
  8. Beyond The Origin 70
  9. To the Brightest Star S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 23.02.2020. Articolo letto 1305 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.