Selvans «Faunalia» (2018)

Selvans «Faunalia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Fleshrequiem »

 

Recensione Pubblicata il:
18.11.2018

 

Visualizzazioni:
1989

 

Band:
Selvans
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Titolo:
Faunalia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Haruspex - vocals, keyboards, traditional instruments
Fulguriator - guitars, bass

 

Genere:
Folk / Black Metal

 

Durata:
56' 31"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
02.11.2018

 

Etichetta:
Avantgarde Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Il numero di gruppi Black che ho ascoltato nella mia vita e che ancora mi capitano fra le mani in questi periodi è folto a dir poco ma non credo ci sia da sorprendersi considerata la mole di band esistenti, con tanti saluti alla tanto invocata nicchia. Non nascondo che ogni qualvolta me ne viene sottoposto uno l'aspettativa non è alta e il più delle volte ho tutte le ragioni per non avercela; qua però la storia cambia significativamente perchè per prima cosa il gruppo in questione lo conoscevo già e seconda cosa perchè la qualità artistica che i Selvans ci propongono anche in "Faunalia" è alta e te ne accorgi dalle primissime note.
E' in particolare l'idea di folclore e di atmosfera da rituale boschivo oltre alla sensibilità nel songwriting e il senso estetico che intriga in particolar modo e fà capire la serità di questa gente e a proposito di serietà lasciatemi fare una lode per il fatto che ho trovato FINALMENTE tutto in ordine dal punto di vista della visibilità sui social, tutti i link, l'album caricato su youtube, le descrizioni ecc ecc evitando così per l'ennesima volta di dover raccogliere le braccia da terra, quindi grazie Selvans.
Cretinate a parte, i pezzi sono dei film o dei libri; visualizzi ambienti, situazioni, praticamente li vivi. La ricchezza in termini di contenuti musicali è esemplare, non andrete incontro sicuramente ad un gruppetto folk con un mero motivetto di fisarmonica sotto una base black, anzi, se quando sentite folk vi viene da pensare a quello prendete quel pensiero e sradicatelo col sangue agli occhi perchè non è quello che troverete in questo disco, al contrario, vi è un uso variopinto ed intelligente della strumentazione tradizionale .
"Ad Malum Finem", che apre, fà presagire immediatamente in cosa ci immergeremo, ovvero in quell'alone di misticismo silvano che sarà caratteristico dell'album, quella sensazione di bosco notturno innevato che questi signori sono stati capaci di costruire così bene e che si evolverà man mano in "Notturno Peregrinar", ma le cose che più mi hanno colpito sono l'attenzione per i dettagli e il fatto che la "genuinità" del black metal non è scalfita di un millimetro, non che a me interessi come aspetto, ma questa è la prova di come quegli ignobili schemi ortodossi per fortuna in lento ed inesorabile decadimento non sono indispensabili per avere un prodotto enormemente valido e impegnativo. Qui non c'è solo conoscenza del black metal in se, ma conoscenza della musica soprattutto, conoscenza che spesso manca.
Gli appassionati di filologia andranno a nozze coi concept dei brani, uno in particolare quello dedicato ad Anna Perenna che ha del teatrale; chi ne conosce la storia si leverà il capello d'avanti all'abilità d'interpretazione sfoggiata in questo brano praticamente recitato in latino e non voglio andare a descrivere ulteriormente perchè bisognerebbe andarlo ad ascoltare adesso, non finendo nemmeno di leggere quello che vi stò scrivendo. Seguono "Magna Mater Maior Mons" ed il suo intermezzo bardico e "Phersu" che si rivela la più orririfica e maledetta delle sei per poi concludere con quasi 15 minuti di "Requiem Aputrii" che racchiude tutti i colori di Faunalia.
La lunghezza dei brani tocca anche il quarto d'ora e come ho già detto questo potrebbe scoraggiare ascoltatori più "spiccioli" ma non vuole essere una critica, io personalmente li ho accolti come se fossero atti in una rappresentazione teatrale.
Per gli amanti del black questo è un MUST, mi capita raramente di ascoltare brani tanto ispirati e ben prodotti, soprattutto nel black dove molto spesso c'è incompetenza e molto spesso ci si imbatte in imbarazzanti clichè. Mani basse quando affermo che questo è tra i migliori gruppi black nostrani e meritano senz'altro la stessa considerazione dei gruppi di maggior rilievo di questa scena.
Da non perdere.

Track by Track
  1. Ad Malun Finem 80
  2. Notturno Peregrinar 80
  3. Anna Perenna 85
  4. Magna Mater Maior Mons 85
  5. Phersu 85
  6. Requiem Aputrii 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Fleshrequiem » pubblicata il 18.11.2018. Articolo letto 1989 volte.

 

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