Gigantomachia «Atlas» (2018)

Gigantomachia ŤAtlasť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
04.06.2018

 

Visualizzazioni:
1558

 

Band:
Gigantomachia
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Titolo:
Atlas

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Lorenzo Barabba Suminier :: Bass
Nicola Frate :: Drums
Alessandro Caponera :: Guitars
Davide Angelo Pietrantoni :: Guitars, Vox

 

Genere:
Melodic Death Metal / Epic Metal

 

Durata:
41' 20"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
09.03.2018

 

Etichetta:
Agoge Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Discreto disco di debutto per i Frusinati Gigantomachia, che con questo nuovo disco di debutto chiamato “Atlas” ci propongono poco più di 41 minuti di un death metal moderato nei tempi e non troppo brutale. Tuttavia sono luci e ombre per il primo full lenght di questi ragazzi, per via di una personalità musicale che invero c’è, ma che rimane un po’ poco elaborata e che rimane ad uno stato ancora in fase di maturazione.
Infatti la prima vera canzone, “Eye of the cyclop”, denota un brano che ha impatto, ma che usa dei riffs di chitarra molto semplici e poco personali, caratteristica questa che si sentirà per tutto l’album, con una fantasia che non c’è abbastanza e dei brani che pertanto risultano un po’ scolastici, nonché anche un po’ troppo lenti. Va detto che non siamo di fronte alla solita band rookie che sa solo andare piano, ma brani come “Immortal” chiedono a gran volce di durare di meno e di aumentare i bpm. Bisogna aspettare l’accoppiata “Aldebaran” - “Leviathan” per ascoltare la parte migliore dell’album, poiché è proprio qui che le chitarre si fanno più originali nella prima canzone, e l’andamento è più mosso nella seconda. Menzione particolare va per la conclusiva “Scilla e Cariddi”, un brano che evidenzia bene dove sta il problema della band, visto che è o death con tempi medi, o melodico e lento, ma mai le due cose insieme.
Insomma: “Atlas” dei Gigantomachia è un buon inizio tutto sommato, ma anche un po’ acerbo, il cui difetto principale è quello di essere scolastico dal punto di vista dei riffs, e che punta più che altro sull’impatto, il che rende i Gigantomachia una band da sentire da live, nonché acquistabile se cercate un disco di death melodico non troppo tirato, ma in quanto a personalità e come ascolto sul cd, i Nostri hanno un po’ di sviluppi da eseguire.

Track by Track
  1. Rise of cyclop - Intro S.V.
  2. Eye of the cyclop 65
  3. Liberate the titans 65
  4. Immortal 65
  5. Aldebaran 75
  6. Abyss Leviathan - Intermezzo S.V.
  7. Leviathan 70
  8. Atlas 65
  9. Scilla e Cariddi 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 04.06.2018. Articolo letto 1558 volte.

 

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