Mental Disaster «Raping the Symbol of Humanity» (2016)

Mental Disaster «Raping The Symbol Of Humanity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
20.09.2016

 

Visualizzazioni:
1244

 

Band:
Mental Disaster
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Titolo:
Raping the Symbol of Humanity

 

Nazione:
Norvegia

 

Formazione:
Bengt Orstad :: Bass
David Olsen :: Drums
Bernt Soerensen :: Guitars
Jan Age Lindeland :: Vocals

 

Genere:
Death / Thrash

 

Durata:
30' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2016

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non male questo secondo album autoprodotto dei Norvegesi da Kristiansand Mental Disaster, che a scapito di una copertina un po’ “fai da te” ci regalano una scarsa mezz’oretta di un godibile esempio di Death/thrash metal ampiamente influenzato da potenti parti groove, con un tiro magari non originale ma molto gustoso, che si rifà a certi Defleshed e ai The Crown nella violenta opener, fino a lambire la violenza di “Murder” dei Gehenna in “Crush the opposition”, dove la chitarra non manca di stupirci con delle partiture che vanno a citare qualcosa dei Deicide, addirittura.
La cosa che mi è piaciuta di questo “Raping the symbols of humanity” è che per tutto il tempo i MD riescono a variegare e scindere molto bene le loro influenze, passando da partiture belle sostenute come il mid tempo rabbioso di “Victims of Fornication”, “Postapocalyptic Bumfight” e “The Great Stink 2”, fino a mazzate più violente come “Obscured by Errand Flesh” e “Cannibal Skull Cult”, senza disdegnare anche passaggi più old school e thrash oriented della nona canzone, che cavalca perfettamente a metà tra il thrash dei Testament e ripartenze death metal più veloci e violente. Il tutto per un disco quindi come detto variegato e appassionante, forse non troppo originale, ma comunque che fila liscio e molto gustoso. Facilmente consigliabile agli appassionati del Death/Thrash vero (non il melodeath, per capirci) che chiedono una sana dose gratuita di violenza e headbanging, meglio ancora se l’originalità non è tra le vostre esigenze principali.

Track by Track
  1. Raping the Symbol of humanity 75
  2. Crush the opposition 75
  3. Victims of Fornication 75
  4. Thoughts of rot, thoughts of hell 75
  5. Obscured by errand flesh 75
  6. Postapocalyptic bumfight 80
  7. The great stink 2 75
  8. Cannibal skull cult 75
  9. Cave dwelling manwhore 75
  10. Fall of moral 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 20.09.2016. Articolo letto 1244 volte.

 

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