Horror Department «Horror Department» (2016)

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Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Horror Department

Titolo:
Horror Department

Nazione:
Italia

Formazione:
- Oliver Jauch :: vocals;
- Simone Rendina :: guitars;
- Matteo Rendina :: drums;
- Nicolo Belloni :: bass;

Genere:
Death Metal

Durata:
0' 0"

Formato:
EP

Data di Uscita:
26.04.2016

Etichetta:
The Spew Records

Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche

Code7 Distribution

Plastic Head

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Gli Horror Department nascono da un progetto per volontà dei fratelli Rendina entrambi militanti anche su band quali Mortuary Drape, Tears from Venere e Daemonic, tanto per fare qualche nome, che ci presentano questo Ep, non a caso intitolato con lo stesso nome della band, offrendoci un Death Metal Old School decisamente intenso nel sound pur se non troppo vario nei contenuti. In ogni caso, il quartetto offre un discreto esempio di brutalità innata forgiato sia ritmicamente che sotto gli intensi riff, riconducibili un po’ alla Brutality, capaci allo stesso tempo di proporsi in consistenti apparati melodici prevalentemente sviluppati su andature in metà tempo. Primo dei quattro brani di questo Ep è “Hellspawn”, un brano che richiama sin dai primi istanti la ferocia che abbiamo imparato ad amare sin da bimbi, tra riff potenti e genuine ritmiche sviluppate anche in doppia cassa. “Witchhammer”, risulta un brano decisamente melodico che si propone con quell’andatura mista tra accelerate, pur sempre contenute in prevalenza, su ritmiche quasi pacate ma dall’effetto diabolico; anche la successiva “Servant of Evil” è prettamente strutturata su ritmiche decisamente più tecniche e ricche di variazioni compositive; conclude l’Ep “Undead Forever” che si mantiene sui toni strumentali dei precedenti brani forse ricordandoci un po’ la parte iniziale del brano “Evisceration Plague” degli amati Cannibal Corpse. Ottima anche la parte cantata nei quattro brani in perfetto e sinergico growl. L’Ep, nel ricondurci con il suo sound e le sue ritmiche alla vecchia scuola, tutto sommato decreta che questo progetto, se coltivato a dovere, può portare a buoni frutti.