Extrema «Set the World on Fire» (2005)

Extrema «Set The World On Fire» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Il_corinzio »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
3017

 

Band:
Extrema
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Titolo:
Set the World on Fire

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gian Luca Perotti :: Vocals
Tommy Massara :: Giutars
Mattia Bigi :: Bass
Paolo Crimi :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
49' 23"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Il maggiore dei Filosofi idealisti quale fu Hegel, affermava che la dilettica dello spirito constava in tre momenti ben definiti ovvero: Tesi, Antitesi e Sintesi; all’interno di quest’ultima, la tesi e l’antitesi soggiacevano in modo perfetto e sublime, in queste poche righe potrebbe essere riassunto “Set the World on Fire” nuova fatica degli Extrema, un’album come detto dove il combo milanese sembra aver trovato l’equilibrio perfetto tra la violenza Thrash dei primi lavori e le sfaccettature moderne e a tratti Nu Metal evidenziate da un album fin troppo sottovalutato quale è “Better Man Than Dead”.

Una breve intro, introduce “New World Disorder”, track che spiazza per compattezza e violenza , non da meno è “Second Coming” dove si alternano parti riflessive e blast-beat incandescente, insomma due pezzi da novanta, e siamo solo all’inizio.
“Nature”(primo singolo dell’album) mette in primo piano la melodia catchy del chorus e il groove di fondo che si richiama al “periodo Nu” dei nostri, che fa da contralto anche nella seguente “Restless Soul” .
Riuscitissimo invece è il chorus della irriverente “Malice and Dynamite”, a mio parere uno dei pezzi migliori dell’intero lavoro, sulla stessa scia “Six Six Six is Like Sex Sex Sex” ; non avente la stessa enfasi delle precedenti “Stupid White Man” sembra essere in molti punti , un pò troppo forzata, questa “mancaza” chiude una ideale prima facciata dell’album e ne preannuncia una seconda che ahimè ,non gode della stessa freschezza.

La Title Track infatti, pur avendo una buona struttura di base, risulta fin troppo ripetitiva e troppo legata agli standard “Nu”, degna di nota invece “Free Again” ballata (credo sia una vera novità per gli Extrema) dal sapore Southern che riecheggia gli immensi (per il sottoscritto) Down, a seguire troviamo “the Will to Live” e “Don’t Leave Me Alone” , la prima un pò anonima, mentre la seconda è davvero un ottimo pezzo conttraddistinta da melodie killer ed accellerazioni repentine che si alternano a parti stoppate i forte impatto, la strumentale “Carol” non ha altro compito(con la sua docilità) di introdurre “Ace of Spades” eseguita davvero bene , che non fa certo rimpiangere la versione originale.

Tirando le somme, si può sicuramente parlare di un ritorno in grande stile da parte degli Extrema, che hanno ben ponderato tutti gli elementi musicali presenti in questi venti anni di carriera, peccato per la parte centrale del disco che resta anche dopo ripetuti ascolti un pò anonima, ma ciò non toglie che il disco risulti godibilissimo(grazie anche alla durata delle singole song, sempre intorno ai tre minuti) e che sia sicuramente il miglior disco da “Tension at the Seams” a questa parte; ben tornati Extrema.

Track by Track
  1. in Gods Mercy 60
  2. New World Disorder 85
  3. Second Coming 85
  4. Nature 80
  5. Restless Soul 82
  6. Malice and Dynamite 87
  7. Six, Six, Six, is Like Sex, Sex, Sex 85
  8. Stupid White Man 75
  9. Set the World on Fire 70
  10. Free Again 75
  11. the Will to Live 77
  12. Don't Leave Me Alone 80
  13. Carol 65
  14. Ace of Spades 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 87
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
78

 

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