Anthropia «Non-Euclidean Spaces» (2015)

Anthropia «Non-euclidean Spaces» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
16.04.2015

 

Visualizzazioni:
2089

 

Band:
Anthropia
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Titolo:
Non-Euclidean Spaces

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
- Hugues Lefbvre :: Classical and Electric Guitars, Vocals;
- Nathalie Olmi :: Vocals;
- Yann Mouhad :: Electric and Acoustic Guitars;
- Julien Negro :: Bass Guitar;
- Damien Rainaud :: Drums;

 

Genere:
Power Prog Metal

 

Durata:
1h 10' 27"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.03.2015

 

Etichetta:
Adarca Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

In una sorta di unione con prevalenza più Progressive e un po’meno Power Metal, gli Anthropia, francesi d’eccellenza, giunti oramai a quasi un decennio d’esperienza nel settore musicale, realizzano il loro quarto lavoro dal titolo “ Non-Euclidean Spaces” dove gli stessi omaggiano lo scrittore statunitense H.P. Lovecraft autore dei cd. cicli di Cthulhu, così denominati dopo la sua morte, dove lo stesso autore aveva realizzato una serie di brevi storie eccentriche e di difficile collocazione in cui faceva riferimento a divinità blasfeme, creature cosmiche a metà tra fantascienza, horror e fantasy che popolano la terra dei sogni. Il colmo full lenght di ben dodici brani, alcuni anche eccessivamente lunghi dove gli Anthropia si ispirano a gruppi quali Ayreon, Megadeth, Symphony X e Opeth, tratta prevalentemente tematiche varie che spaziano dalla nostalgia alla magia, alla malinconia, alla follia, tematiche queste tutte care all’autore statunitense. L’estro significativo del fondatore del gruppo Hugues Lefebvre nella realizzazione di quasi tutti i brani, la strepitosa voce della splendida Nathalie e la giusta compattezza sonora degli altri membri del gruppo offrono la perfetta commistione per far apprezzare significativamente questo lavoro. Quanto alla carrellata dei brani meritano particolare attenzione “The Melachony of R.C.” dove viene omaggiato Randolph Carter che in sostanza non è altro che l’alter ego dello stesso Lovecraft nella sua terra dei sogni, dove le ritmiche nel complesso sono in grado su suggestionare l’ascoltatore grazie al loro dinamismo con alternanza a momenti atmosferici colmi di malinconia e inquietudine. Con il successivo “Silver Twilight Lodge” in continua alternanza tra ritmiche in chiave Progressive e tratti di alternanza in chiave acustica con il doppio supporto vocale di Hugues e Nathalie che lascia positive sensazioni; in “The Part of Them in Me” brano di oltre nove minuti, in cui vi è anche la guest di Laurent Tardy al pianoforte, si ravvisa ancora una volta la consolidata sintonia tra la musicalità nel suo insieme e la parte cantata; su “When the Stars come Right” nell’ottima unione tra power e progressive, emerge la particolarità del brano di mutare contesto da un momento all’altro trascinando l’ascoltatore da momenti di intensa serenità in situazioni più grigie proprio come era solito fare Lovecraft nei suoi racconti; merita infine citare “The Snake Den” altro brano capillare ben strutturato e riuscito quasi in full power, dove si incontrano altre due guests quali Edu Falaschi (Almah, ex-Angra) che si associa vocalmente a Nathalie offrendo una fantastica riuscita e Pascal Allaigre sul sensazionale guitar solo quasi malmsteeniano. I restanti brani tra cui cito “Fuoco” con fraseggi di chitarre in chiave acustica ed elettrico ai limiti della competizione, sono tutti brani eseguiti in maniera totalmente compatta in grado di offrire un buon ascolto. Il disco complessivamente è di interessante esecuzione grazie alle indiscusse capacità compositive del gruppo. Consigliato agli amanti del progressive e dell’universo fiabesco di H.P. Lovecraft.

Track by Track
  1. Strange Aeons 60
  2. The Melachony of R.C. 70
  3. Silver Twilight Lodge 70
  4. The Part of Them in Me 75
  5. Unknow Kadath 65
  6. Seeds of Decay 65
  7. When the Stars Come Right 65
  8. Crawling Chaos 70
  9. The Snake Den 85
  10. Lost in Time and Space 65
  11. Fuoco 90
  12. Credits 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 16.04.2015. Articolo letto 2089 volte.

 

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