Sinbreed «Shadows» (2014)

Sinbreed «Shadows» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Led »

 

Recensione Pubblicata il:
23.03.2014

 

Visualizzazioni:
1825

 

Band:
Sinbreed
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Titolo:
Shadows

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Herbie Langhans (vocals)
Flo Laurin (guitars)
Marcus Siepen (guitars) - Alexander Schulz (bass) - Frederik Ehmke (drums)

 

Genere:
Power / Speed Metal

 

Durata:
48' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.03.2014

 

Etichetta:
AFM Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La band tedesca dei "Sinbreed" sforna un nuovo lavoro per la AFM Records dal titolo "Shadows" e direi che il titolo racchiude in toto tutto quello che la band riesce a sprigionare con questi dieci brani di puro e sano Melodic Power/ Speed Metal. Già dall'inizio possiamo accostare lo stile della band ai mitici Manowar grazie alla potente sezione ritmica, e una bella voce, rauca ed a tratti lievemente lirica. Il secondo brano di questo lavoro prende il titolo dal cd dunque, shadow si apre con una vera e propria tempesta di batteria con figure veloci, precise e ben costruite in linea con le chitarre distorte che rimarcano i fraseggi dei tom.Non mancano i cori che danno più movimento ai brani, e i classici soli di chitarra che risultano ben strutturati ed eseguiti rendendo l'ascolto molto più interesante.Entriamo nel vivo di "Shadows" con un brano in stile cavalcata "Call to Arms", dove non viene risparmiato neanche un filo di energia; se pensate ad un lieve calo d'intensità della band vi state sbagliando di grosso perchè qui le cose vanno sempre ad aumentare e basta arrivare alla traccia numero sei "Far Too Long" dove dall'ascolto uno stenterebbe a credere che dietro ci siano dei musicisti in carne ed ossa visto che dalle chitarre alla batteria siamo di fronte ad un vero e proprio esempio di rulli compressori. Arriviamo verso la fine con il brano "Broken Wings", dopo un'intro di circa mezzo minuto molto calmo e pacato, la band torna a ritmi elevati per circa sei minuti per poi calmarsi ed arrivare alla fine del brano con un suggestivo intreccio di cori e chitarre pulite. Una band sicuramente valida sia tecnicamente che a livello di idee e che fà passare decisamente in secondo piano il fatto che ricordino in pieno i Manowar e dunque non sono originali al cento per cento, ma oggi trovarne una originale in pieno è un'impresa, dunque bene così!!

Track by Track
  1. Bleed 70
  2. Shadows 65
  3. Call To Arms 70
  4. Reborn 75
  5. Leaving The Road 65
  6. Far Too Long 70
  7. Black Death 75
  8. Standing Tall 70
  9. London Moon 70
  10. Broken Wings 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Led » pubblicata il 23.03.2014. Articolo letto 1825 volte.

 

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