Frigoris «Wind» (2013)

Frigoris «Wind» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
03.10.2013

 

Visualizzazioni:
898

 

Band:
Frigoris
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Titolo:
Wind

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Dominik Winter :: Vocals, Guitars
Raphael Heuser :: Guitars
Pelle :: Drums
Maximilian Stiefermann :: Bass

 

Genere:
Melodic Black Metal

 

Durata:
48' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
07.06.2013

 

Etichetta:
Hypnotic Dirge Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Moods massivi, melodie incantevoli e maestosità, ecco in cosa consiste il nuovo secondo album dei tedeschi Frigoris. “Wind” esce per la Misanthropic Art Productions e consiste di 7 brani più intro per circa 48 minuti e mezzo di un black metal melodico, poco incline all’assalto frontale e più propenso ai mid tempos e all’introspezione. Ciononostante, le canzoni non sono piatte, non sono un mucchio di omogeneità monotematica come in molti dischi post black metal, ma riescono mirabilmente a evolversi nel disco e a proporre dei climax notevoli che ammaliano l’ascoltatore amante di queste sonorità melodiche eppure molto silvestri, oscure e maestose.
Per capire tutto questo, basta lasciar andare la seconda canzone e subito il mid tempo potente e roccioso si erge su dei riffs maestosi che mi hanno riportato alla mente i primissimi Dimmu Borgir (e raramente cito bands storiche per descrivere il sound di queste bands), ma con le chitarre e le armonie a sopperire alla mancanza di una tastiera. E se la terza canzone soffre all’inizio di un certo plagio a “A fine day to die” dei Bathory, perr fortuna si riprende con un tiro epico della canzone davvero invidiabile. Altre volte, avviene, come nella quarta e nella settima canzone, che ci sia una voce femminile ad accompagnare le urla del cantante, contribuendo ad enfatizzare la componente atmosferica del disco, già di per sé spiccatissima, con proprio la settima canzone a fare un episodio particolare dell’album, dove strumentalmente la band esegue un vero e proprio capolavoro compatto e coerente con un notevolissimo climax, mentre le voci sono solo saltuarie e sussurrate o parlate. Tutto mentre “Und asche” mostra il lato più rabbioso del disco.
Insomma: niente male davvero. Un grande scoperta per me e un disco il cui acquisto è caldamente consigliato se anche a voi, come a me, piacciono queste atmosfere solenni e potenti, anche a scapito della dinamicità e dell’eterogeneità del prodotto finale. Acquistate questo cd a scatola chiusa se siete amanti di dischi degli Enslaved quali “Eld” e “Vikingligr Veldi”. Non lasciatevi scappare questo prezioso monile germanico nella vostra collezione di cd.

Track by Track
  1. Windgefluster 65
  2. Zwischenwelten 80
  3. Im Keim ertrunken 75
  4. Fruhlingsnacht 85
  5. Hauch 70
  6. ...und Asche rinnt durch meine Hände 75
  7. Ode an verlorene Seelen 80
  8. Wenn die Maske bricht 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 03.10.2013. Articolo letto 898 volte.

 

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