MYR «Days of Convergence» (2013)

Myr «Days Of Convergence» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
26.03.2013

 

Visualizzazioni:
3154

 

Band:
MYR
[MetalWave] Invia una email a MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di MYR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di MYR

 

Titolo:
Days of Convergence

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Enrico Giannacco :: Vocals, Guitars, Effects
Nunzio Sannino :: Guitars, Effects
Dario Morgillo :: Keyboards, Piano, Effects
Simone D'Alessandri :: Bass
Ruben Ramirez :: Drums, Percussions

 

Genere:
Post-rock / Post-progressive / Alternative-Metal

 

Durata:
50' 27"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.03.2013

 

Etichetta:
Areasonica Records
[MetalWave] Invia una email a Areasonica Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Areasonica Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Areasonica Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Areasonica Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Areasonica Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
La Suburbana
[MetalWave] Invia una email a La Suburbana [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di La Suburbana

 

Recensione

“Days Of Convergence” è un album semplicemente delizioso per varie ragioni. Innanzitutto per il fatto di rappresentare un debut-album ragionatissimo, già immensamente maturo a livello compositivo e strutturale e poi, per ultimo ma non ultimo, per essere stato presentato in generale qualitativamente ottimo.
MYR, questa creatura musicale così strana e complessa nel suo insieme, trae le sue radici dal Post-Rock, genere che la band suonava fin dal 2003 e poi, con gli anni e il completamento della formazione, si è trasformato passo dopo passo in una continua ricerca musicale fatta di tante sfaccettature quante sono le incessanti ispirazioni del quintetto, sicuramente tra i migliori che abbia avuto il piacere di ascoltare e recensire per voi in almeno un anno e mezzo, parola!
Da un concept chiamato per l’appunto “i giorni della convergenza” (col quale i nostri si riferiscono ai tempi in cui viviamo oggi, in cui l’”uno” sembra introvabile e impensabile tanto è immerso in un meltin pot colossale per una “società di massa”) sono uscite fuori idee musicali davvero sorprendenti, di certo rintracciabili come stile in un Progressive Metal spogliato di solistica troppo fine a se stessa e potenzialmente fredda ma nello stesso tempo che guarda al Post-Rock/Metal, alle sonorità eteree dalla scelta di suoni che definisco egregia.
I Myr si “buttano” a capofitto nelle atmosfere surreali lasciando spesso e volentieri al basso il compito di fungere da importante colonna portante dei brani (prima tra tutte la bella “Filler”), alle tastiere quello di sottolineare e accentuare i momenti di magia e ai non rari samples quello di conferire modernità al tutto.
Un plauso particolare va a Enrico Giannacco, cantante e autore che ho trovato particolarmente ispirato lungo la durata dell’intero album ma che, a differenza di molti altri cantanti, trasuda uno stile proprio senza ricordare nessuno in particolare. E che dire degli altri strumentisti? Di certo dotati di una professionalità che merita l’attenzione delle maggiori label e che di certo ha dato i suoi frutti. Sono figure indispensabili per la riuscita di “Days Of Convergence” in ogni sua forma, sia essa ritmica che melodica; la creatura MYR è quella che mi piace pensare una “macchina perfettamente oliata” che funziona da sé e si auto-alimenta di creatività.
I brani che consiglio caldamente sono la tooliana “Diva”, la vagamente orientaleggiante “Connections” e la particolarissima opener “Apprentice”, tutti e tre brani decisamente impegnativi e lunghi di durata ma vi invito ad estendere il vostro ascolto a tutto il materiale contenuto nel platter in quanto rappresenta del materiale più unico che raro in un periodo musicale in cui il più delle volte l’apparenza nasconde la sostanza, e qui di sostanza ce n’è davvero tanta.
Disco imperdibile senza ombra di dubbio. Strano e “bello” nella sua accezione più classicistica del termine.

Track by Track
  1. Apprentice 80
  2. Filler 80
  3. Land Art 75
  4. Diva 85
  5. Connections 85
  6. December 75
  7. To Err Is Human 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Carnival Creation » pubblicata il 26.03.2013. Articolo letto 3154 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports