Empathy «Nothing Really Happens» (2004)

Empathy «Nothing Really Happens» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
944

 

Band:
Empathy
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Titolo:
Nothing Really Happens

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessio Casadio - voce
Michele Bandini - voce
Filippo Rambelli - chitarra
Stefano Mazzoccoli - chitarra
Andrea Burgio - basso
Emanuele Pagani - batteria

 

Genere:

 

Durata:
14' 14"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dalle sponde della riviera romagnola, precisamente da Ravenna, ci giunge questo demo autoprodotto degli Empathy, un giovane sestetto formatosi dalle ceneri di una vecchia band locale e dedito, stando a quanto si legge dalla loro biografia, ad un metal-core ispirato ad Hatebreed e Chimaira, che fonde riff brutali e tecnica ad una moderata dose di melodia. Partendo da siffatte premesse quindi, ci saremmo aspettati un demo brutale, ricco di potenzialità e violenza ferina, caratteristiche presenti in un qualsiasi lavoro ispirato a questo genere. Ed invece “Nothing Really Happens” si rivela un titolo quanto mai azzeccato per descrivere la sensazione di delusione provata al termine dell’ascolto del quarto d’ora retrò offertoci dagli Empathy. Di metal-core se ne sente davvero poco, se non qualche sprazzo sulla terza traccia “Loathing”, poiché a farla da padrone è più un sound ispirato al nu-metal di questi ultimi tempi che altro. I riff di chitarra costruiti su strutture ritmiche semplici e basilari risultano alla fine essere gli stessi sentiti e stra-sentiti sui dischi di gente come Ill Niño e Mudvayne per intenderci e non hanno niente a che vedere con i gruppi citati nella biografia. L’impressione poi trova conferma negli inserti melodici presenti nel secondo brano “New Design”, che molto mi ha ricordato i fasti dei Magazzini della Comunicazione di “Codice 1701”: tutta un’altra roba rispetto alla proposta menzionata dai nostri. Volendo però lasciar perdere l’argomento “genere”, quel che più sminuisce l’operato del six-piece romagnolo è la prova scialba e deficitaria dei due cantanti, che dal vivo certamente risulteranno di sicuro impatto, ma le cui pecche emergono in maniera abbastanza evidente con questa registrazione in studio. E ci preme sottolinearlo, considerando pure il fatto che un buon 50% della valutazione di un disco sta tutto nell’impressione che suscitano le linee vocali. Per saper cantare in screaming non basta soltanto il cuore, ma ci vuole anche una discreta dose tecnica e questo ancora manca ad un reparto voci non ancora affiatato del tutto.
Perciò, alla luce di tutto questo, risulta davvero difficile poter esprimere un giudizio positivo sugli Empathy e sulla loro prima fatica discografica. I pochi spunti positivi raccolti qua e là fra le quattro tracce che compongono “Nothing Really Happens” non bastano a sollevare le sorti di un cd privo di spessore e molto distante da quelli che dovrebbero essere gli intenti di questi ragazzi. Occorre tirarsi su le maniche e cominciare a lavorare per tirar fuori dal cilindro qualcosa di più personale, ancor prima che cercare un contratto o un’agenzia. Vedremo cosa accadrà.

Track by Track
  1. My Enemy 55
  2. New Design 45
  3. Loathing 60
  4. Dayflection 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 30
  • Originalità: 40
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
51

 

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