Sphere «Homo Hereticus» (2012)

Sphere «Homo Hereticus» | MetalWave.it Recensioni Autore:
SickHc »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
858

 

Band:
Sphere
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Titolo:
Homo Hereticus

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Analripper :: Vocals
Lucas :: Guitars
Cthulhu :: Guitars
Th0rn :: Drums
Burning :: Bass

 

Genere:

 

Durata:
32' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Come tutti ben sappiamo, la Polonia è una delle patrie del death metal, che ha partorito maestri infernali del calibro di Behemoth e Vader. Con gli Sphere possiamo averne l' ennesima conferma: dopo dieci anni di attività, una demo uscita nel 2004 e un primo full length alle spalle, uscito nel 2007, ecco che la band di Varsavia ci propone il loro ultimo lavoro Homo Hereticus. L' album è stato registrato agli ZED Studio da Tomek “Zed” Zalewski, ma tutti i samples e gli intro sono stati registrati esclusivamente da Andy Blakk, nome già noto nel panorama black/
death metal polacco, in quanto chitarrista di Conquest Icon ed Empheris.
Uscito nel febbraio 2012, Homo Hereticus viene distribuito nella versione limitata di 666 copie e contiene 12 tracce che inneggiano all' odio e alla dannazione, un brutal death massiccio dalle forti influenze thrash e richiami black metal per quanto riguarda l' oscurità degli incipit e di alcuni riff. La tecnica di ciascuno dei musicisti è senza dubbio notevole e non poteva essere altrimenti, considerando che si son fatti le ossa in altre band come Revelation of Doom e i sopracitati Conquest Icon.
Si parte con “Forever Sworn To Blasphemy”, un Intro infernale che esplode in un blast beat violentissimo con riff alla Behemoth di grande dinamicità, si rivela senza dubbio uno dei pezzi cardine di questo lavoro. Come introdotto pocanzi l' album è caratterizzato da forti influenze thrash, ma nonostante ciò si rivela prettamente brutal death con ritmiche a tratti “cannibal corpsiane” e accordi nettamente smorzati. Homo Hereticus non si può in effetti definire “old school”, esso attinge dalle sonorità della nuova scuola, passando dal death, a riferimenti black ma anche dalle modernità core: in pezzi come “Sadistfuktion” e “Psalm to the Dark One” la combo si cimenta in ritmiche che richiamano per l' appunto all' hardcore/grindcore, rendendo l' album ancora più grezzo e brutale, mentre in brani come “Holistic Paralysis” e "Devil's Reunion" è la presenza delle dissonanze a rendere il pezzo musicalmente più "fresco".
Complessivamente un lavoro davvero ben fatto e curato nei dettagli, artwork compreso, in grado di tenere testa alle colonne portanti del genere, un album che verrà sicuramente apprezzato da tutti gli amanti del brutal death metal e che forse farà storcere il naso solo a qualche purista.
Concludo con un commento della band: “It stems from death metal origin but it's enriched in fresh groovy ideas. 'Homo Hereticus' is a powerful tool blasting minds and souls. It makes a perfect base upon the redemption march”.

Track by Track
  1. Forever Sworn to Blasphemy 95
  2. Godless Profanity 80
  3. Third Scent Carcass 90
  4. Sadistfucktion 95
  5. Homo Hereticus 95
  6. Holistic Paralysis 85
  7. Psalm to the Dark One 85
  8. Grave's Cold Darkness 80
  9. Vengeance's Core 80
  10. Devil's Reunion 95
  11. Beyond Madness Of God 80
  12. War 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 95
  • Qualità Artwork: 100
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
88

 

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