Llvme «Yìa De Nuesu» (2012)

Llvme «Yìa De Nuesu» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MORO MOU »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1264

 

Band:
Llvme
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Titolo:
Yìa De Nuesu

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
Eric Montejo :: Voce, Chitarre
Nandu S. Prieto :: Chitarre, Basso, Batteria, Tastiere, Cornamusa, Organetto

Guest Musicians:
Curto :: Basso
Belial Báez :: Chitarre
Ana Sanabria :: Voce
Gabe :: Voce
Alba :: Voce
David :: Percussioni

 

Genere:

 

Durata:
45' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Pare proprio che la My Kingdom Music non sbagli un colpo.
La casa discografica tutta italiana continua a scovare, lanciare e curare piccole perle del panorama musicale underground, italiano ed estero. Dopo i successi di Deinonychus, Lord Agheros e Majestic Downfall ecco che un’altra interessantissima band si offre all’ascolto dei più raffinati orecchi: i Llvme, col loro “Yìa de Nuesu”.
Nonostante provengano dall’assolata e calorosa Spagna, i nostri sembrano fortemente attratti dalle più oscure arie. Ma così sarebbe troppo semplice. Lo stile dei Llvme non si esaurisce qui ma, onnivori e aperti, amano mescolare al loro black metal la malinconia rallentata del doom, passando per una fortissima ispirazione folk. Oltre a quest’ultimo aspetto, le loro origini mediterranee riemergono nella lingua dei loro growl.
La composizione di ogni brano tende ad essere sempre molto attenta alla strumentazione, agli arrangiamenti, a non cedere il passo a ridondanti e stagnanti clichè. Dall’equilibrata tracklist di 11 brani emergono “Conceyu” e “Yìa Fatu A Tierra”, che si venano di uggiose tastiere, di struggenti e solitari arpeggi di chitarra, capaci senza orpelli o virtuosismi di reggere un’intera atmosfera. “Pramoséu”, “Vaqueirada'l Baitse” e “Xota Chaconeada” attingono direttamente dal folklore, dal rapporto originale con la natura e con la tradizione che ha creato canti e inni impressi nella memoria popolare. Il ricorso ai suoni naturali e alla strumentazione tradizionale, nello specifico cornamuse e violini, conferisce un sapore senza tempo a queste riscoperte sonorità. Senza contare l’apporto della splendida voce femminile, la quale canta in uno spagnolo che sembra provenire da un mitico passato, fatto di misteriosi rituali pagani. Brani come “Purtiellu De La Llialtà”, invece, riassumono tutte le tendenze dei Llvme in un’unica omogenea, ricca e vigorosa soluzione, a cui di certo non si resta indifferenti. “Yìa de Nuesu” si chiude con un brano strumentale più che bucolico, nel quale si ricrea un vero e proprio paesaggio sonoro. Il rumore di un pacifico ruscello introduce le arie di un pianoforte, al quale si mescolano, come in una magica corrente d’acqua, cinguettii e un evocativo tappeto di tastiere.
Album consigliatissimo quindi, variegato, dinamico, ben prodotto e ben armonizzato pur nelle sue differenti sfumature, per buongustai d’acciaio sospesi tra presente e passato.

Track by Track
  1. Helmantica 75
  2. Vettonia 80
  3. Vaqueirada'l Baitse 80
  4. Conceyu 80
  5. Yìa Fatu A Tierra 80
  6. Pramoséu 80
  7. Purtiellu De La Llialtà 80
  8. Llibacìon Nu Alborecer 80
  9. Xota Chaconeada 75
  10. Miròbriga 75
  11. Fayéu De Suenos 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

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