Relinquished «Onward Anguishes» (2012)

Relinquished «Onward Anguishes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
884

 

Band:
Relinquished
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Titolo:
Onward Anguishes

 

Nazione:
Austria

 

Formazione:
Sebastian Bramböck :: Vocals
Anton Keuschnick :: Guitars
Simon Dettendorfen :: Guitars
Dominik Steffan :: Bass
Florian Vonach :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
50' 47"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Amo i dischi coraggiosi, specie se riescono a convincere l’ascoltatore del fatto di trovarsi davanti una band come si deve e che sa concretizzare il proprio songwriting in modo pressochè perfetto.
Non troppo lontani da noi, ci sono questi Relinquished, Death metallers avvezzi anche a frequentissime contaminazioni derivanti dal mondo del Progressive Rock/Metal. “Onward Anguishes” è la prova che può esistere un modo di suonare Progressive (Melodic) Death Metal senza dover per forza passare per la strada “obbligata” dei vecchi Opeth e similari.
Ciò che colpisce è innanzitutto la tendenza dei Relinquished di conquistarci continuamente con composizioni molto personali, intime e che fanno riferimento solo in parte alle enormi influenze che essi inseriscono nel loro sound, sperimentato solo in parte.
E’ davvero dura risultare originali ma la combo austriaca ha impiegato energie e creatività a non finire per generare qualcosa che ha davvero un gran valore sia discografico che di fruibilità quasi immediata per coloro che già masticano un po’ onde sonore similari, per tutti gli altri, i Relinquished potrebbero in effetti ricordare lontanamente gli Opeth di qualche anno fa quanto a tendenza ultra-melodica, ritmica, armonica e visti i frequenti momenti di calma e semi-unplugged.
Il groove gioca un grande ruolo, specie per le chitarre, molto ritmiche in quasi tutto il disco ma avvezze anche ad aperture nemmeno troppo complesse mentre il drumming segue dinamiche costruite su intelaiature discretamente tecniche e precise. Ci troviamo ovviamente di fronte a semi-professionisti che faranno strada se si impegnano come si deve.
Di episodi di magnifica fattura è pieno tutto “Onward Anguishes” che, per 50 minuti abbondanti ci fa vivere esperienze di tutto rispetto, magari proponendoci brani dalla durata medio-lunga ma sempre costruiti con la massima perizia tecnica.
Nella fattispecie potremmo dire che l’album in questione è un disco molto passionale frutto di canzoni molto carismatiche e pregne di materiale che giunge un po’ da tutta la modernità musicale in fatto di Heavy Metal ma curato nei minimi dettagli.
Nota di merito ulteriore: a traccia 8 compare una stupenda “Another Lightsource Going Out”, brano-interludio che crea un contrasto pazzesco con il contesto generale, essendo in apparenza un pezzo di Jazz-Ambient con fati leggiadri per poi trasformarsi lentamente in un semi-Doom/Death che continua, in parte, nella meravigliosa traccia successiva, “Beyond Anguishes”, con cui il disco chiude.
Da ascoltare e riascoltare. Approvato!

Track by Track
  1. Authority 70
  2. Loss Delusion 75
  3. To Whom I Could Relate 70
  4. Logical Step 70
  5. Surrender And Distance 75
  6. No Virtue Unatoned 75
  7. A World Of Constant Suffer 75
  8. Another Lightsource Going Out 80
  9. Beyond Anguishes 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
76

 

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