Hemina «Synthetic» (2011)

Hemina «Synthetic» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
933

 

Band:
Hemina
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Titolo:
Synthetic

 

Nazione:
Australia

 

Formazione:
Mitch Coull :: Guitars, Vocals
Douglas Skene :: Guitars, Vocals
Jessica Martin :: Vocals, Bass
Philip Eltakchi :: Keyboards, Vocals
Mathew Irsak :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
1h 19' 44"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dall’Australia piombano dal nulla questi Hemina i quali, dopo l’EP “As We Know It” (2010), hanno ben deciso di fare il passo importante del debut-album concretizzando il full-lenght “Synthetic”, pubblicato lo scorso 11 Ottobre nella loro patria natale e soltanto il prossimo 27 Marzo nel resto del globo.
Come il titolo del platter suggerisce in partenza, il disco non mi è parso un granché un po’ in generale; produzione tutto sommato buona che nasconde ben bene un songwriting spesso e volentieri freddo come il ghiaccio. “To Conceive a Plan” e “And Now to Find a Friend” in primis mi sono parse le canzoni più noiose del disco, sarà per quegli 11 minuti a testa in cui delle vere potenzialità proprio non riescono ad uscir fuori come mi sarei aspettato, voglio dire, se proponi Progressive Metal credo che tutto posso desiderare tranne le solite uscite alla Ayreon, Dream Theater, Symphony X e affini e invece i nostri, per l’80% dei casi si attengono un po’ troppo a quel mood tanto visto, tanto sentito e per questo quasi completamente anonimo e non saranno certo i buoni cori e dei ritmi precisi a farmi pensare che “Synthetic” sia un album che vale la pena di essere acquistato.
Di buono ho trovato qualche episodio portato ad una dimensione più semplice e passionale (“For All Wrong Reasons”) mentre tutto il resto, tolto un intro completamente inutile, mi è suonato scialbo, ripetitivo, banale e stucchevole in moltissimi tratti. Ottimi soli, per carità, così come ottime sono le uscite in generale e la scelta dei suoni, morbidi e livellati a dovere ma non credo che tutto ciò basti per definire “Synthetic” un disco convincente anche perché la sua durata (quasi 80 minuti) di certo non gioca in suo favore e fa annoiare e perdere il filo dell’ascolto –molte tracce sono unite l’una con l’altra-.
In definitiva ho quasi sprecato 80 minuti della mia vita. Spero che a qualcun altro le cose vadano diversamente.

Track by Track
  1. This Hour of Ours 40
  2. To Conceive a Plan 50
  3. The Boy is Dead 60
  4. For All Wrong Reasons 70
  5. And Now to Find a Friend 50
  6. With What I See 60
  7. Hunting Is For Women 50
  8. Even in Heaven 50
  9. Conduit to The Sky 60
  10. Haunting Me! 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
58

 

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