Abaton «Hecate» (2011)

Abaton «Hecate» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HeavyGabry »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2499

 

Band:
Abaton
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Titolo:
Hecate

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Silvio Sassi - Vocals
Riccardo Petrini - Vocals
Marco Burbassi - Guitar
Matteo Stefanelli - Bass
Damiano Rogai - Drums

 

Genere:

 

Durata:
30' 31"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nati appena un anno fa, senza perdere tempo gli Abaton sono già arrivati alla pubblicazione del primo full length. Già recentemente li avevo notati in occasione della notizia di alcune date dei Forgotten Tomb in cui avrebbero fatto da spalla, e già lì si poteva immaginare che non si trattava di una scelta casuale. L'influenza è notevole, ma gli Abaton sanno che è pericoloso emulare fino in fondo i propri idoli. Forgotten Tomb a parte, si può parlare del depressive black più in generale, e comunque sono dei paletti che stanno stretti all band romagnola; non stiamo parlando solo di amore sconfinato per gli Shining o per ogni singola pubblicazione che è passata in mente a Malefic, mastermind del progetto Xasthur, anzi, forse siamo lontani da certi lidi di non ritorno. Proviamo ad allargare il cerchio allora: gli Abaton si muovono non solo nel black metal ortodosso, che comunque costituisce la base di "Helvete", ma pescano a piene mani anche nelle sonorità doom, un connubio che spesso si rivela vincente e qui non è da meno. L'incedere dei brani non è il classico tornado fatto di soli blast beat e chitarre quindi, piuttosto una colata lavica, lenta nella sua opera di distruzione ma comunque inarrestabile. Questo non significa che i momenti veloci manchino nel disco, ma sono comparse discrete e temporanee; il resto dell'essenza maligna è contenuto negli arpeggi, nei feedback delle chitarre, nella registrazione volutamente sporca ma neanche troppo.
Nonostante tutto questo, un grande pregio di "Helvete" è la sua durata: dopo un simile discorso ci si aspetterebbe un disco di almeno 50-60 minuti, un'iniezione di negatività interminabile, un'immersione totale in una palude di agonia. Invece no. Sorprendentemente, solo mezz'ora. Con questo non voglio dire che la percezione dello scorrere del tempo non cambi di fronte a musica simile, ma gli Abaton hanno saputo concentrare tutto quello che volevano dire in composizioni della durata media di cinque minuti l'una. Un dono rarissimo quello della sintesi, in casi come questo poi è ancora più difficile spogliare i propri pezzi da passaggi inutili o ridondanti. Consiglierei "Nia", come brano per avere un'idea base di cosa scrivono gli Abaton, e poi a poco a poco addentrarsi per cogliere fino in fondo la loro personalità (per niente sottile).
Si potrebbe chiedere poco altro ad un debut album e gli Abaton hanno già dimostrato di avere tutte le carte in regola per il futuro. Chissà che non ci stupiscano con idee nuove, ma nel frattempo non c'è nulla da raccomandargli.

Track by Track
  1. My Helvete 75
  2. Nia 80
  3. Exceeds 75
  4. Too Close Fire Epilogue Of Beginning 75
  5. Trascending Of Perception 80
  6. Metamorphosis 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
77

 

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