The Last Hangmen «Servants Of Justice» (2011)

The Last Hangmen «Servants Of Justice» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
601

 

Band:
The Last Hangmen
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Titolo:
Servants Of Justice

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Simon C Konze - Guitar
Ronny Gartz - Drums
Pether Hantsche - Vocals
Soren Kube - Bass
Stefan Beckert - Guitar

 

Genere:

 

Durata:
41' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Per dimostrare di essere una band tagliata alla forma live, i Last Hangmen hanno registrato questo ultimo album senza metronomo! Beh, non mi sembra una cosa poi così essenziale, dato che poi sono comunque passati per i Woodshed Studios, dove hanno registrato tra gli altri anche Dark Frotress e Obscura; forse risulta un po' di umanità in più, e di fatto non è poi una brutta idea, ma si percepisce davvero poco sotto tutti quegli strati di produzione e in fondo non è poi un esperimento così rimarchevole. Tralasciando questo dettaglio, che ho piazzato in apertura solo per rispondere alla loro necessità di farlo sapere a tutti, passiamo alla musica, che è stata paragonata a band come Dimmu Borgir e Dissection. Certo, suonano death melodico non è poi così difficile come paragone; dei primi infatti conservano le tastiere altezzose e le melodie di facile accesso, dei secondi... quasi nulla. A detta loro infatti la loro musica si muove da brani radiofonici a ad altri (definiti) “spezzacollo” di oltre dieci minuti; tempistiche a parte, i Dissection avevano un feeling molto più lugubre, che i presenti boia lambiscono minimamente (preferendo aperture più ariose e solenni) proprio nella traccia “Knocking Tombestones Down”, il pezzo migliore del disco. Per l'appunto vanta una struttura non troppo arzigogolata, bensì piuttosto diretta, dove si intersecano momenti groove per niente ruffiani e un riffing svedese scolastico, ma credibile e tagliente.
Per quanto ci si trovi ad ascoltare un disco che sguazza in un genere molto rodato, se siete parte di coloro che prediligono un certo tipo di death dalle melodie più luminose, simile al power metal europeo, questo album vi sembrerà un gioiello, una perla nascosta: brani agili e sempre accattivanti e una performance lodevole da parte di tutti i componenti sono le solide colonne portanti su cui si appoggia l'intero lavoro; non si può chiedere di meglio da un debutto.

Track by Track
  1. The Gallow March 65
  2. Lupara Bianca 70
  3. The Hypocrite 70
  4. Crash Course Dying 65
  5. Little Ease 70
  6. Hang'em High 70
  7. Knocking Tombstone Down 75
  8. Cloack And Dagger Operation 70
  9. Withdraw The Hangmen 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
69

 

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