Fractal Generator «The Cannibalism Of Object» (2011)

Fractal Generator «The Cannibalism Of Object» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1115

 

Band:
Fractal Generator
[MetalWave] Invia una email a Fractal Generator [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Fractal Generator [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Fractal Generator

 

Titolo:
The Cannibalism Of Object

 

Nazione:
Canada

 

Formazione:
Darren Fraust - Guitars, Bass, Cello, Keys, Lyrics, Production
Dan Favot - Percussion and Blasts from Hell
Mark Howitt - Vocals, Lyrics

 

Genere:

 

Durata:
23' 45"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Quando ascolti un disco dei Fractal Generator, non pensi più che in Canada si sta bene; anzi, pensi che fa un freddo cane, che stare chiusi in casa assediati dalle basse temperature può far vacillare orrendamente il proprio cervello, rischiando di diventar pericoloso. Perifrasi a parte non è un ascolto immediato (fin dal titolo) questo “The Cannibalism Of Object”, EP di oltre venti minuti diviso in cinque pezzi, freddi come ghiaccioli, brutali, talvolta persino parossistici e tormentati da storti deliri industriali.
La cupa e cruda (ma soddisfacente) produzione sonora aumenta la sensazione di violenza di cui è permeato l'intero lavoro, che basandosi sull'aggressione fisica di un feroce death metal, spesso molto veloce (blastbeat sanguigni, devastanti), innesta in maniera cervellotica una serie di influenze esterne: macabri riff black metal, tentazioni di chitarre noise e dissonanti e una seppur sporadica serie di suoni tetri, che alle volte riescono persino a spiazzare; fischi, rumori elettronici, digitali, sintetizzatori e da una voce che si muove tra profondi growl e grida più marce e disperate.
L'atmosfera che si viene a creare è davvero raggelante e per quante volte vi possiate trovare a sentirlo non vi sentirete mai a vostro agio; ad esempio nella devastante e disturbante “Alien”, corrotta da tetri rumorismi distorti, ma in particolare nell'acida traccia glaciale di oltre sette minuti di “Heartbeat” posta in chiusura: sludge impantanato da una sezione ritmica che sembra non sfociare mai da nessuna parte e feedback alle stelle.
Difficile citare una band precisa, ogni parte in sé non è certo nuova, ma la miscela è decisamente personale, anche se credo possano avere ampi margini di sviluppo. Curioso e affascinante, come tutte le cose che spaventano.

Track by Track
  1. Stochastic 75
  2. The Cannibalism Of Object 75
  3. Alien 75
  4. Ouroboros 75
  5. Heartbeat 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di June » pubblicata il --. Articolo letto 1115 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti