Cornerstone «Somewhere In America» (2011)

Cornerstone «Somewhere In America» | MetalWave.it Recensioni Autore:
fabio HC »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
631

 

Band:
Cornerstone
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Titolo:
Somewhere In America

 

Nazione:
Austria

 

Formazione:
Patricia Hillinger:: voce
Michael Wachelhofer:: basso, tastiere, cori
Steve Wachelhofer::chitarre, cori
Mike Pawlowitsch:: batteria

 

Genere:

 

Durata:
40' 29"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un giorno ti svegli e ti chiedi che fine hanno fatto le sonorità di Alice Cooper e del rock anni'80 nei nuovi cd. Oggi le ho trovate in questo disco, particolare per certi versi, e sicuramente rock delle prime annate.
I Cornerstone approdano dall'Austria con alle spalle un primo disco che ha riscosso abbastanza successo in America, ed ora ci ripropongono un secondo esordio targato Atom records. Le dieci tracce partono eccellentemente, grazie alla chitarra di "Stay" mi fa rivivere in parte il suono degli Accept ai tempi di Balls to the Wall. Ma il tasto dolente arriva quasi subito: la voce della cantante Patricia Hillinger. Niente da dire in fatto di bravura, ma non riesco a trovare la cooperazione con lo strumentale, ottimo e dalla registrazione anni '80, rovinato dalla voce che non centra alcunchè.
Anche in "Rise and Shine" si captano le note del caro vecchio Alice Cooper, con la chitarra che aiuta in maniera esponenziale questo effetto. Qua la voce può anche starci diciamo, a parte il ritornello che è straripetuto e brutto. Bello inoltre il solo, che con quel suono tutto suo attira l'attenzione su di sè.
Delusione totale per "Right or Wrong". La band in questo brano scinde dal rock per passare ad una musica inclassificabile, lenta, mielosa che molti si ostinano però a chiamare rock. bah...
Con "Oblivious" si cambia drasticamente musica, per tornare su un rock più ritmato e un po' dalla chitarra in ska. Abbastanza divertente dai.
La batteria in tutto il lavoro non si discosta mai dai suoi lenti ritmi, e non impressiona più di tanto, un po' come il basso che però senz'altro si fa più sentire. La registrazione invece è discreta, con gli alti della chitarra che sovrastano leggermente la sezione percussiva e toglie quell'effetto di rockeggiamento che in parte manca già al gruppo.
Quello che si può dire della giovane formazione austriaca non è poca roba, ma si può riassumere dicendo che l'attitudine al vecchio caro rock ce l'hanno, andando a mischiare anche indie e cose varie. Ma a mio parere per colpire davvero nel segno avrebbero fatto bene ad ingaggiare un cantato maschile più aggressivo (simile Accept). Così si che il giudizio globale sarebbe stato più che ottimistico. Seppur anche abbastanza lento però, non voglio sminuire troppo il gruppo, perchè il disco colpisce nel segno col suo strumentale, e sono costretto a promuoverli. Spero che però in futuro l'attitudine cambi. E non di poco.

Track by Track
  1. Stay 75
  2. Rise and Shine 55
  3. Breathing for You 65
  4. Right or Wrong 50
  5. Like A Stranger 65
  6. Follow You, Follow Me 60
  7. Being Unaware 65
  8. Oblivious 70
  9. High and Low 65
  10. Strut 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

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