Profane Omen «Inherit The Void» (2009)

Profane Omen «Inherit The Void» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
fabio HC »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Profane Omen

Titolo:
Inherit The Void

Nazione:
Finlandia

Formazione:
Jules Naveri - voce
Williami Kurki - chitarra
Antti Kokkonen - chitarra
Tuomas Saarenketo - basso
Samuli Mikkonen - batteria

Genere:

Durata:
50' 19"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2009

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Finlandia: terra di vichinghi, ma anche di ottimi musicisti della scena metal estrema e melodica. Qui hanno trovato fortuna artisti del calibro di Children Of Bodom e non solo. Anche questi ragazzi provengono da questa magica e fredda terra, e di certo non sono al loro primo debutto; infatti grazie alla label Spinefarm, il lancio del gruppo è già stato garantito negli anni precedenti.
Questo album full-length, uscito nel 2009, rilancia il suono particolare del gruppo, il quale lo definisce death 'n roll. Naturalmente le influenze sono molteplici. Si passa dal thrash metal al groove e al death di stampo finnico, per poi ricordare lontanamente anche le tirate hardcore. La voce è un bel misto di screaming/growling, piacevole, perchè non statica, e non incentrata sullo stesso genere; come in "Information", il cantante si diletta col melodico molto bene, non scadendo nel banale. Qualche pezzo sfocia però nel metalcore, ma non per questo il livello del disco (contenente undici brani) cala, anzi. Il suono è particolarmente originale ed informale, con soli tecnici e potenti. Grande chicca a mio parere è la quarta traccia "Superpowertrip", incisiva, diversa e rabbiosa. Bello inoltre l'intro del disco, affidato a "Seconds", il quale porta avanti questo arpeggio acustico per oltre due minuti. Potrebbe aver poco a che fare col resto del lavoro, ma lo rende ancora più diverso dal solito. Altra prova difficile per il gruppo, superata però a pieni voti. Spero che aumentino però i dischi di queste portate in futuro, senza dover aver bisogno di etichette o altro. Ci siamo capiti.