Fatal Form «Reminiscent» (2004)

Fatal Form «Reminiscent» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
808

 

Band:
Fatal Form
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Titolo:
Reminiscent

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alex: chitarra
Francesco: voce
Fabio: basso
Andrea: batteria

 

Genere:

 

Durata:
19' 3"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nonostante in questo inizio di secolo molte delle proposte delle realtà emergenti si siano rivolte verso quei generi un pochino più “modernisti”, ma anche più di tendenza (Nu-Metal, Crossover), c’è ancora chi si tiene lontano dalle mode e dai cliché, andando a scavare nel passato per ricercare le proprie radici musicali. E a dimostrazione di quanto appena detto, ci arriva ad un anno circa dalla sua uscita l’esordio su cd dei perugini Fatal Form, quartetto dedito ad un heavy metal classico di chiara matrice anni ’80. Le fonti di ispirazione di una band che nella track-list del suo demo annovera la cover di “Green Manalishi” dei Judas Priest dovrebbero essere facilmente intuibili. Ma d’altra parte difficilmente ci saremmo aspettati il particolare tributo che i Fatal Form hanno offerto in questo dischetto sia a Claudio Simonetti, con la riproposizione di “Tenebre” (non proprio eccezionale a dir la verità), che a quelle colonne sonore da cinema horror anni ’70, alle quali potrebbe essere ben ricollegata la traccia introduttiva “Rain Calls”. Aspetti musicali piuttosto originali per un gruppo agli esordi, stravaganti se vogliamo, ma se non altro un diversivo ai mille tributi fotocopia sentiti nei dischi pubblicati negli ultimi anni.
A completare “Reminiscent” sono poi “Revenge” e “Underground”, brani più marcatamente classic-metal, dalle strutture semplici e lineari. Soffermandoci perciò su questi due episodi del disco, c’è da precisare come i Fatal Form abbiano fatto affidamento a soluzioni stilistiche basilari e immediate senza concedere troppo spazio a sperimentazioni o inutili virtuosismi, lasciando forse qualcosa a livello qualitativo generale, ma comunque risultando sempre abbastanza efficaci per quel che concerne il risultato finale. E se da un lato va premiata quest’impostazione diretta e “rudimentale” del sound del four-piece umbro, d’altra parte però è necessario uno sviluppo maggiore del song-writing e maggior attenzione per quel che riguarda il livello di produzione: molte sono le pecche riscontrate qua e là nel corso dei diciannove minuti del demo, specie un uso un po’ troppo eccessivo della drum-machine e alcuni passaggi vocali a volte un po’ fiacchi, ma altre decisamente spenti.
“Reminiscent” perciò non passerà di certo alla storia per il suo standard qualitativo, ma se non altro denota un gruppo ancora acerbo in fase di crescita. Gli spunti offerti sono sufficienti a garantire un margine di miglioramento sicuramente alla portata della giovane combo perugino, al quale una buona attività live e una maturazione artistica nel corso degli anni potranno garantire la differenza che conta tra una band seminale ed un’altra sicura dei propri mezzi. Staremo a vedere. In bocca al lupo!

Track by Track
  1. Rain Calls 70
  2. Revenge 60
  3. Underground 60
  4. Tenebre 55
  5. Green Manalishi (live) 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
60

 

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