Aenaon «Cendres Et Sang» (2011)

Aenaon «Cendres Et Sang» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1357

 

Band:
Aenaon
[MetalWave] Invia una email a Aenaon [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Aenaon [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Aenaon [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Aenaon

 

Titolo:
Cendres Et Sang

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
Astrous - vocals
Achilleas - guitars
Dagwn - guitars
Thyragon - bass

 

Genere:

 

Durata:
52' 58"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il debutto degli Aenaon, combo greco che fa il suo debutto sulla rinomata Code666 Records, è un dei dischi che appartengono, come di consueto per questa label, al filone “avantgarde black metal”, o perlomeno così è riportato sull’info sheet, e che più precisamente mescolerebbe il black metal del gruppo con influenze esterne. Per me, tuttavia, no: dopo aver ascoltato il cd è chiaro che questi ragazzi non facciano avantgarde. Certo, c’è un approccio ai riff personale, e anche abbastanza inconsueto, perché si usano anche disarmonie e alcuni stacchi strumentali, ma un po’ di sperimentazione nei riff non basta a definirli avantgarde, soprattutto se si ripensa alle follie dei Solefald. Definiamoli dunque black contaminato.
Anche così, tuttavia, “Cendres Et sang” si lascia ascoltare abbastanza tranquillamente, ma non affascina. Questo disco, consistente di otto tracce più intro e cover finale, propone una musica con molte venature groove e rimandi abbastanza pesanti in “Suncord” e “Black Nerve” alle coordinate sonore degli Shining, mentre il resto dei brani è un incrocio tra il groove e il black metal predominante, con tanto di lentone dato da “Necroscope”, una canzone lenta e disarmonica che non manca di centrare il bersaglio, ponendosi al di sopra di tutte le altre canzoni contenute nel disco. Le canzoni qui contenute, inoltre, a volte giocano sull’impatto (a scapito però dell’originalità) come in “Psychonautic Odissey”, mentre altre volte si punta tutto sulla diretta violenza sbattuta in faccia, come per esempio su “Grand Narcotic Harvest”. Nei brani qui citati i risultati sono abbastanza buoni, mentre gli Aenaon mostrano i loro limiti nella parte centrale del disco, dove l’eccessiva mancanza di originalità non riesce a far brillare dei brani che tra l’altro propongono delle soluzioni ritmiche non così varie.
Si sarà capito, in poche parole, che questo disco non è brutto, ma neanche qualcosa di storico. Il fatto è che “Cendres Et Sang” ha un buon songwriting, ma con slanci non ancora eccezionali, che lo rendono buono solo moderatamente. Il fatto è che gli Aenaon hanno tutti gli elementi dei gruppi che propongono questo tipo di approccio al black metal, ma sono tutti meno convincenti di quelli sentiti dai grandi gruppi del genere. E poi i nostri sono ancora un po’ ibridi, e questo loro “Cendres Et Sang” manifesta una direzione non proprio precisa che lo rende un po’ meno riuscito, senza che in definitiva sia carne o pesce. A riconferma di ciò, non si capisce molto bene per qual motivo nella parte centrale il gruppo insiste con partiture più black, mentre dà il massimo nelle parti cadenzate medio lente, e con disarmonie vincenti ma non sempre presenti. Occorre che la band maturi ancora un po’, perché manca la capacità di saper sorprendere l’ascoltatore, occorre una maggiore originalità per catturarlo, e serve anche un piccolo ulteriore bilanciamento delle influenze, che alle volte guastano alcuni tempi veloci facendoli quasi suonare più death che black. Il giudizio finale rispecchia un cd oggettivamente bello e ben fatto, ma con margini di miglioramento comunque molto evidenti, tra cui per esempio una copertina del disco, che è davvero inguardabile, poco significativa e con una scelta cromatica atroce! Se trovate questo cd compratelo pure, non ve ne pentirete, ma penso anche che sia un vero delitto acquistare questo disco al posto di altre realtà più interessanti, come per esempio l’ultimo cd dei Blutmond recensito mesi fa. Disco carino, ma non storico.

Track by Track
  1. Kafkaesque 65
  2. Suncord 70
  3. Psychonautic Odyssey 65
  4. Grand Narcotic Harvest 70
  5. Once Finite 60
  6. Carnivora's Lair 60
  7. Necroscope 75
  8. Kraanerg 65
  9. Black Nerve 65
  10. In Heaven 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Snarl » pubblicata il --. Articolo letto 1357 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti