Dayan-Same «Absent» (2004)

Dayan-same «Absent» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
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1161

 

Band:
Dayan-Same
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Titolo:
Absent

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giovanni Tozzi - voce
Simone Guerrucci - chitarra
Luca Guerreschi - tastiera
Davide Bianchi - basso
Stefano Foglia - batteria

 

Genere:

 

Durata:
15' 27"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Arriva la fatidica prova del nove del primo lavoro in studio anche per i liguri Dayan Same, giovanissima band di San Remo, formatasi da appena un anno, dedita ad un prog-metal dai chiari riferimenti anni ’70 ed influenzata da band che hanno scritto pagine importanti nella storia di questo genere (Dream Theater e Fates Warning su tutte).
Sebbene siamo di fronte ad una band dalle ottime potenzialità e dalla tecnica ineccepibile, purtroppo il materiale a disposizione (una traccia strumentale, a cui fa seguito un solo pezzo inedito) non ci permette di esprimere un giudizio definitivo ed approfondito sui cinque ragazzi sanremesi. Un lavoro più corposo avrebbe offerto maggiori spunti di approfondimento. Ma ciò nonostante, “Absent” si può considerare un’ottima base di partenza per lo sviluppo del sound e della creatura che porta il nome di “Dayan Same”.
Si avverte fin dall’opening-track del cd, “Changin’ Times”, come nelle influenze musicali dei nostri siano ben radicati molti richiami al sound del prog sviluppato in questi ultimi anni ed echi progressivi settantiani, riscontrabili sia dall’uso in ampia scala di hammond per buona parte del brano, sia in alcuni arrangiamenti che tanto ricordano quelli del “Banco” o della “P.F.M.”. Simone, Luca, Davide e Stefano fanno bella mostra di sé nel corso di questi cinque minuti iniziali, attraverso strutture musicali tecnicamente elaborate, frutto di una perizia tecnica davvero notevole e sorprendente, considerando pure che l’età media dei quattro è sotto i vent’anni. Il radicale cambiamento dell’impostazione strumentale rispetto alla traccia precedente è invece la caratteristica principale del pezzo che porta il nome dell’album, “Absent”. In questo secondo episodio del demo viene accantonata la tecnica per lasciar spazio alla melodia e ad arrangiamenti ben definiti ed orchestrati: a dimostrazione di quanta differenza possa fare una produzione curata nei minimi particolari, anche sotto l’aspetto puramente qualitativo. Si inseriscono bene in questo contesto, ma non sempre all’altezza, le voci di Andrea Biancheri, singer dei Museo Rosenbach, degli Hydra e guest-vocalist di questo disco (l’entrata in formazione di Giovanni Tozzi è successiva alla realizzazione del demo). In circostanze dove sarebbe servito un timbro vocale più forte e deciso, si lascia spazio ad un’impostazione piatta e poco incisiva, che non rende giustizia a quanto di buono offerto dalle pur discrete linee vocali dei passaggi più melodici del brano. C’è ancora da lavorare sotto questo punto di vista, ragazzi!
Come ribadito, gli spunti offerti da “Absent” non sono moltissime. Se non altro abbiamo la certezza di aver di fronte una band consapevole dei propri mezzi e delle sue capacità, sia tecniche che compositive. Le basi ci sono ed il lavoro fin qui svolto è notevole. Aspettiamo perciò il prossimo lavoro del five-piece ligure per poter dare una valutazione concreta riguardo al loro operato. A presto!

Track by Track
  1. Changin' Times 80
  2. Absent (s.o.f.) 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

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